Un ‘turismo riproduttivo’ dall’Italia verso gli altri Paesi europei: è quanto rischia di accadere se la legge sulla fecondazione assistita verrà approvata senza modifiche dal Senato italiano. L’allarme è stato lanciato da Karl Nygren, professore di ginecologia e ostetricia al Sofiahammet Hospital di Stoccolma, intervenuto al 18° congresso della Società europea per la riproduzione umana e l’embriologia, in corso in questi giorni a Vienna. Secondo Nygren la proposta di legge già approvata alla Camera va in direzione opposta rispetto alle legislazioni degli altri Paesi europei, che prediligono tecniche di riproduzione assistita più efficaci e sicure. In particolare, il divieto di congelare gli embrioni esporrebbe la donna un rischio molto alto di gravidanze multiple. La proposta in discussione, infatti, prevede che tutti gli ovociti fecondati (al massimo tre) siano trasferiscono nell’utero. Lo studioso svedese ha ricordato che in Svezia i medici non impiantano mai più di un embrione per volta, pur ottenendo la più alta percentuale di successo a livello europeo. “La proposta italiana porterebbe a una riduzione dell’efficacia della tecnica e metterebbe a rischio la sicurezza delle madri e dei bambini. Una volta compreso questo, le donne italiane si rivolgeranno ad altri Paesi” ha commentato Nygren. Si invertirebbe così la direzione del ‘turismo riproduttivo’: attualmente, sono soprattutto le donne di altri Paesi a venire in Italia per approfittare della mancanza di regole precise sulla riproduzione assistita. (n.n.)
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