Nova-C è il primo lander privato statunitense ad aver raggiunto la Luna

Credit: NASA/Goddard/Rebecca Roth, via Wikimedia Commons

Dopo un viaggio di centinaia di migliaia di chilometri, il lander Nova-C, detto Odysseus, dell’azienda privata statunitense Intuitive Machines è entrato correttamente in orbita lunare, e nella notte fra il 22 e il 23 febbraio, alle 00:23 ora italiana, è allunato. “Oggi, per la prima volta dopo mezzo secolo, l’America è tornata sulla Luna”, ha scritto su X Bill Nelson, amministratore della Nasa. Prima di questa, l’ultima missione statunitense ad aver raggiunto la Luna era stata la Apollo 17, nel 1972.


Perché sembra così difficile tornare sulla Luna?


Minuti di silenzio dopo l’allunaggio

Prima di atterrare, Odysseus ha eseguito un’orbita lunare in più rispetto a quanto inizialmente programmato, ritardando di circa un’ora l’effettivo touchdown. Una volta allunato, riporta Astrospace.it, sono seguiti circa venti minuti di “silenzio”, a seguito dei quali gli operatori di Intuitive Machines sono riusciti a connettersi con il lander, ricevendo un debole ma chiaro segnale.

Sempre secondo quanto riporta Astrospace.it, al momento non è chiaro il punto esatto in cui il lander è allunato. L’obiettivo era un’area pianeggiante vicino al cratere Malapert A, a circa 300 chilometri dal polo sud del satellite.

La collaborazione con la Nasa

La destinazione prevista inizialmente per l’allunaggio era in realtà un’altra: “La decisione di spostarsi dal sito di atterraggio originario nell’Oceanus Procellarum si è basata sulla necessità di conoscere meglio il terreno e le comunicazioni nei pressi del Polo Sud lunare, che si prevede sia uno dei luoghi migliori per una presenza umana prolungata sulla Luna. L’atterraggio vicino a Malapert A aiuterà inoltre i programmatori della missione a capire come comunicare e inviare dati alla Terra da una posizione bassa sull’orizzonte lunare”, spiega la Nasa. La missione, denominata Im-1, è infatti parte del programma Commercial Lunar Payload Services (Clps) e della campagna Artemis dell’agenzia spaziale americana, di cui Odysseus trasporta alcuni strumenti.

Fra i vari obiettivi ci sono quello di raccogliere dati sulle interazioni radioastronomiche e meteorologiche spaziali con la superficie lunare e quello di testare tecnologie di atterraggio di precisione, nel tentativo di comprendere sempre meglio l’ambiente lunare e migliorare la precisione e la sicurezza degli atterraggi “nelle difficili condizioni della regione polare sud”, spiega ancora la Nasa.

Via Wired.it

Crediti immagine: NASA Goddard Space Flight Center from Greenbelt, MD, USA, licenza CC BY 2.0, via Wikimedia Commons