MADRID – Ci sono casi di tumore del polmone, circa un terzo, in cui oggi l’unica strada percorribile è quella della chemioterapia e della radioterapia: parliamo del carcinoma non a piccole cellule localmente avanzato (i medici lo definiscono stadio 3), non operabile. Nonostante i trattamenti aggressivi, nella maggior parte dei pazienti la malattia progredisce, spesso velocemente, e soltanto per il 15% dei pazienti la sopravvivenza raggiunge i cinque anni dalla diagnosi. Pubblicato sul New England Journal of Medicine, ora uno studio sembra poter cambiare la storia di molte di queste persone. E a Madrid, al congresso della Società europea di oncologica medica – Esmo 2017, dove sarà presentato nel dettaglio questo pomeriggio, è l’argomento del giorno.
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