Nuove frontiere per gli origami di Dna

Gli origami creati dall’assemblamento di maglie di Dna non sono una novità: fin dalla scoperta della struttura a doppia elica da parte di Watson e Crick, nel 1953, si è sviluppata molta curiosità intorno alle nanotecnologie applicate al materiale genetico, utilizzato in questo caso come mero materiale strutturale. Ora un team di ricercatori svedesi pubblica su Nature un nuovo algoritmo per la modellazione poligonale del Dna, che consente di creare tramite computer modelli tridimensionali stampabili anche in 3D.

Utilizzando infatti un semplice software per la creazione di sei forme tridimensionali, come una palla, una bottiglia e un coniglio, i ricercatori sono riusciti a produrre forme aperte e flessibili, facilmente progettabili e create in maniera totalmente automatizzata, aprendo a reali applicazioni non solo nel campo della stampa 3D su scala nanometrica, ma anche in contesti come chimica e fotonica.

Ogni doppia elica di Dna è stata trattata come un’asta rigida munita però di molle, attraverso le quali collegare le estremità dei filamenti, di cui sono state regolate rotazione e lunghezza (sulla base del modello euleriano creato come impalcatura) per ottenere la figura finale, che risulta essere molto più flessibile rispetto ai prototipi realizzati finora.

Riferimenti: Nature DOI: 10.138/nature14586

Credits immagine: Erik Benson and Björn Högberg

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