Nuovi indizi di vita

Nuovi indizi di vita su Marte. A fornirli questa volta uno strumento italiano, lo spettrometro Pfs (Planetary Fourier Spectrometer), a bordo della sonda europea Mars Express che ha rilevato la presenza di acqua e metano (habitat per lo sviluppo di batteri). I risultati sono stati presentati oggi nel corso della Conferenza Internazionale organizzata a Ischia dall’Agenzia Spaziale Italiana. “Sicuramente i dati indicano che vapore acqueo e metano provengono da una sorgente comune”, ha osservato Vittorio Formisano, coordinatore del gruppo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) di Roma che ha progettato lo spettrometro. “C’è una correlazione chiara e forte tra questi risultati e quelli rilevati dalla sonda della Nasa Odyssey” che aveva scoperto la presenza di acqua ghiacciata poche decine di centimetri sotto la superficie di Marte nelle stesse aree in cui ha lavorato Pfs. Secondo gli scienziati, quindi, nel sottosuolo del pianeta, fra i 200 e i 400 metri, potrebbe trovarsi acqua allo stato liquido. Il calore geotermico prodotto nel cuore del pianeta farebbe muovere l’acqua verso la superficie, in modo molto simile a quanto accade sulla Terra. Su Marte, però, la bassissima temperatura impedirebbe all’acqua di completare il suo cammino verso la superficie e la congelerebbe nel sottosuolo: è il fenomeno che gli esperti chiamano della “tavola ghiacciata”. Le nuove ricerche permetteranno di stabilire se il processo geotermico che alimenta il fenomeno della tavola ghiacciata è in grado di portare in superficie vapore acqueo e altri gas, come il metano. E stabilire quindi l’eventuale presenza di batteri.

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