Nuovi pacemaker, pochi i vantaggi

I benefici dei costosi pacemaker di ultima generazione sono minimi rispetto a quelli dei dispositivi tradizionali e più economici. Lo sostiene una ricerca pubblicata sul New England Journal of Medicine da Gervasio Lamas del Mount Sinai Medical Center di Miami. I pacemaker in questione sono quelli a “doppia camera”, capaci di stimolare il cuore in due punti diversi, a differenza di quelli a camera singola che lo stimolano in un solo punto. Lamas e la sua équipe hanno esaminato per 18 mesi 407 volontari in 29 centri medici. Le conclusioni sono che solo i pazienti con problemi di ritmo cardiaco al nodo senoatriale, dove si originano i battiti cardiaci, hanno beneficio dall’impianto dei nuovi pacemaker. Per tutti gli altri, invece, non ci sarebbe una sostanziale differenza tra l’uno o l’altro tipo di stimolatore cardiaco. Tra l’altro, i nuovi dispositivi, adottati nel 68% dei casi negli Usa e nel 24% in Canada, sarebbero più difficili da impiantare e meno duraturi. In un editoriale sullo stesso giornale però, Jay Mason e Mark Hlatky, due medici delle università dello Utah e di Stanford, sostengono che è troppo presto per stabilire quale sia il migliore pacemaker e che saranno necessarie ulteriori ricerche.(v.m.)

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