Irritazione degli occhi, arrossamento e sensazione di corpo estraneo. Questo il profilo dei sintomi che possono essere sperimentati dalle persone colpite dalla sindrome dell’occhio secco. Una condizione che coinvolge circa una persona su tre, in tutto il mondo. Se ne è parlato il 4 e 5 settembre scorsi a Barcellona durante la VI edizione del convegno Eucornea.
Questa patologia, nei casi più gravi, arriva a compromettere sia la qualità della vita che la visione stessa della persona colpita. Si deduce facilmente, quindi, che si tratta di un problema che deve essere monitorato con attenzione e che necessita, oltre che di strategie preventive e accortezze importanti per evitare i fastidi, anche di presidi farmaceutici efficaci.
La patologia prende origine dalla degenerazione del cosiddetto “film lacrimale” che ricopre, proteggendola, la superficie del globo oculare che si affaccia all’esterno. “L’occhio secco”, ha spiegato José Manuel Benítez del Castillo Sánchez dell’Università di Madrid “è una malattia multifattoriale della superficie oculare e del film lacrimale che può causare danni alla superficie oculare. Oltre a difenderlo e ad assicurarne una costante lubrificazione, le lacrime consentono di apportare sostanze nutritive all’occhio, mantenendolo in salute. Un disordine del film lacrimale può essere di tipo quantitativo, in carenza della componente liquida, o qualitativo, se associato a modificazione della composizione delle lacrime, e può comportare una serie di problemi che nei casi più gravi appaiono di difficile risoluzione”.
“Sul fronte clinico”, ha aggiunto Leonardo Mastropasqua dell’Università degli Studi G. D’Annunzio Chieti Pescara, “è fondamentale che l’oculista possa disporre di opzioni terapeutiche diverse in grado di rispondere ai bisogni del paziente, dal momento che in svariati casi i trattamenti disponibili non consentono di dare risposte adeguate. Diagnosi appropriata e approccio targettizzato rappresentano un naturale corollario di una terapia mirata ed efficace”.
All’evento spagnolo, tra gli altri, era presente anche l’azienda farmaceutica italiana Dompé che sta completando il percorso di sviluppo di un farmaco utile in questo senso. “Siamo impegnati, ha spiegato Eugenio Aringhieri, Ceo Dompé, “in un percorso che ci vede alle tappe conclusive dello sviluppo della lubricina, una glicoproteina naturalmente presente nell’organismo di cui stiamo indagando il meccanismo di protezione e ripristino delle condizioni originarie del film lacrimale nell’ambito della sindrome dell’occhio secco”.
Credits immagine: Gianluca Casponi/Flickr
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