Stelle cadenti, occhi in su per le Geminidi

(Foto via Pixabay)

Il mese scorso siamo stati tutti con il naso all’insù in attesa che la Luna arrivasse al perigeo, il punto più vicino della sua orbita intorno alla Terra, per godere dello spettacolo dell’aumento delle sue dimensioni apparenti. Non si aveva una superluna del genere sin dal gennaio del 1948, e prima di vederla di nuovo così grande, e a una simile distanza, dovremo aspettare almeno fino al 25 novembre 2034. Ma il cielo non ha ancora finito di dar spettacolo per quest’anno. Mentre la Luna piena sarà ancora protagonista indiscussa tra pochi giorni, nel mentre potremmo assistere a un altro evento astronomico davvero spettacolare: la pioggia di meteore delle Geminidi.

Chi è abituato a osservare il cielo stellato sa che la luce della Luna piena può creare problemi alla visibilità di altri corpi celesti. Ma quello delle Geminidi non è uno sciame meteorico ordinario. Le meteore che solcano il cielo notturno tra il 3 e il 19 dicembre, infatti, tendono a essere particolarmente numerose, brillanti e possono lasciare lunghe e persistenti tracce facilmente visibili a occhio nudo.

E, quando lo sciame meteorico annuale rilasciato dall’asteroide 3200 Phaethon raggiunge il suo picco, tra il 13 e il 14 dicembre, si possono addirittura contare fino a 120 meteore all’ora.

“È la miglior pioggia di meteoriti dell’anno” racconta l’esperto della Nasa Bill Cooke. Il picco di quest’anno si avrà il 13 dicembre, quando si osserveranno le meteore più luminose del gruppo delle Geminidi, nonostante il riflesso dovuto alla Luna piena (fase raggiunta il 14 del mese).

In particolare, nel nostro emisfero si dovrebbero cominciare a notare delle meteore già appena dopo il tramonto, mentre a sud bisognerà aspettare almeno qualche minuto dopo la mezzanotte. L’ora X sarà per tutti verso le 2 del mattino.

“Questo perché lo sciame meteorico sembra partire da un radiante situato qualche grado nord/ovest della stella alpha della costellazione dei Gemelli, e la costellazione raggiungerà il punto più alto del cielo attorno alle 2 del mattino” spiega Bruce McClure sul sito EarthSky.org. “Come regola generale, più in alto si trova la costellazione dei Gemelli nel cielo notturno, più meteore delle Geminidi sarà facile vedere”.

McClure consiglia di dedicare almeno un’ora all’osservazione del cielo notturno, considerando anche che l’occhio ci mette circa 20 minuti per adattarsi all’oscurità. Inoltre non serve nessuna particolare attrezzatura, ma sarebbe il caso di allontanarsi dalle luci della città.

A farci compagnia poi, come accennato all’inizio, ci sarà ancora la superluna, che anche se non sarà ai livelli di quella del mese scorso, nella sera del 14 dicembre raggiungerà un nuovo picco di luminosità. E non solo: “Per un’insolita coincidenza, un abbagliante Giove spunterà nel cielo alla stessa ora in cui il radiante delle Geminidi toccherà il punto più alto del cielo notturno, ossia alle 2 del mattino” spiega McClure.

Via: Wired.it

Mattia Maccarone

Una vocazione scientifica e una specializzazione in Neurobiologia. Fa ricerca nei laboratori del CNR con gli allievi di Rita Levi Montalcini e poi approda al Master SGP della Sapienza e alla redazione di Galileo. Collabora con Le Scienze e Mente&Cervello.

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