Occhio a Rosat, un altro satellite che precipita sulla Terra

A fine settembre era toccato a Uars (Upper Atmosphere Research Satellite) il compito di impensierire gli italiani. Come ha raccontato Wired.it, c’era un minimo rischio che alcuni frammenti del satellite si schiantassero sulla Penisola. Alla fine, il dispositivo Nasa è finito nell’Oceano Pacifico e il mondo è tornato a dormire sonni tranquilli. Peccato che adesso sia arrivato il turno di Rosat ( Roentgen Satellite), un apparecchio tedesco da 2,4 tonnellate che dovrebbe precipitare sulla Terra tra il 22 e il 24 ottobre.

Insomma, un altro caso di rientro fuori controllo, proprio come era capitato con Uars. Di solito i rottami stellari vengono fatti precipitare sulla Terra secondo traiettorie precise, in modo da fare terminare la loro corsa nel bel mezzo di oceani o deserti. Tuttavia, a volte si verificano dei problemi – dovuti all’esaurimento delle riserve di carburante – e i satelliti seguono rotte di rientro del tutto casuali, senza la possibilità di controllarli da terra.

La probabilità che si verifichi un incidente che coinvolga esseri umani è di uno su 3.200. A prima vista sembra un dato preoccupante, ma se si conta che sul nostro pianeta siamo in 7 miliardi, il rischio di venir feriti di persona scende a circa uno su un trilione. Un pericolo quasi improbabile, ma c’è comunque chi ancora non si fida e preferisce stare in guardia.

Per tutti gli ansiosi, esistono siti come Heavens Above e N2yo che tracciano le orbite dei satelliti con precisione. Purtroppo, durante le ultime ore prima della caduta, i portali si intasano perché vengono presi d’assalto da migliaia di utenti. Per evitare il panico dell’ultimo momento, i web designer di Ceative Intersection hanno messo a punto una app per seguire il rientro di Rosat direttamente dal proprio smartphone.

Anche se questa volta siamo tutti più preparati allo schianto del satellite, non saremo comunque in grado di conoscere la data esatta del rientro. Le tempeste solari possono infatti modificare la traiettoria di Rosat, facendolo cadere sulla Terra più o meno velocemente. L’ Agenzia spaziale tedesca (Dlr) prevede che, a contatto con l’atmosfera, il dispositivo potrebbe liberare una pioggia di frammenti del peso di 1,6 tonnellate.

Tra i componenti di Rosat che precipiteranno sulla Terra il più massiccio è senz’altro l’unità ottica a raggi X in fibra di carbonio rinforzata. Un proiettile che viaggerà alla velocità di 450 km all’ora. Nonostante tutto, questo caso di rientro fuori controllo fornirà una serie di dati utili per potenziare gli strumenti di previsione a disposizione della comunità scientifica.

Infatti, il Fraunhofer Institute for High-Frequency Physics and Radar Techniques di Wachtberg terrà gli occhi puntati su Rosat, e valuterà la corrispondenza della sua traiettoria con i dati forniti dallo Space Surveillance Network statunitense. L’obiettivo è quello di verificare la precisione delle simulazioni di rientro. Un bel passo in avanti per gestire al meglio il recupero della spazzatura spaziale che rischia di soffocare il nostro pianeta.

Via: Wired.it

Credits immagine: NASA

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