Ogni cosa è touch-screen

    È possibile trasformare qualsiasi superficie piana come una lavagna, una finestra di vetro o un tavolo di legno in un touch-screen? Secondo i ricercatori della Nanyang Technological University decisamente sì, ed è possibile farlo anche a basso costo. Come, gli studiosi lo spiegano sulle pagine dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers (Ieee). 

    La metodica messa a punto dagli scienziati fa parte del progetto di ricerca Statina (Speech Touch and Acoustic Tangible Interfaces for Next-generation Applications), e sfrutta sostanzialmente due principi: quello della vibrazione e dell’imaging, per trasformare una superficie piatta – connessa a un sistema per l’elaborazione degli input – in un touch-screen.

    Il sistema è dotato di sensori di vibrazione low cost, in grado di individuare, su qualsiasi superficie, la presenza di un tocco anche leggero. Le onde sonore infatti si propagano attraverso la materia a una determinata velocità e, partendo da questo, è possibile risalire alla posizione esatta del contatto, basandosi cioè sul tempo impiegato da ogni sensore, localizzato in un dato materiale, a captare il segnale. Fanno parte del sistema anche delle web-cam economiche, per seguire i movimenti delle dita e degli oggetti. Vibrazione e posizione sono quindi elaborate attraverso degli algoritmi. 

    Il metodo messo a punto dagli scienziati, che si aggiudicato il premio Prestigious Engineering Achievement Award 2012, è stato già testato su diverse superfici di grandi dimensioni, spiega Andy Khong, parte del team di ricerca. “Il nostro sistema è capace di trasformare le superfici di legno, alluminio, acciaio, vetro e plastica in touch-screen a basso costo. Ciò significa che in futuro sarà possibile giocare con il computer o disegnare schizzi sulle pareti e sulle finestre, poiché tutte le superfici potranno essere rese sensibili al tocco”.  

    Grazie alla tecnologia Statina – che i ricercatori stanno migliorando cercando di compattare il sistema – potranno così essere sviluppati nuovi tipi di cartelloni pubblicitari interattivi, directory di centri commerciali e anche lavagne digitali, concludono gli scienziati. 

    Riferimenti e credits immagine: Nanyang Technological University

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