Categorie: Spazio

Opportunity: avvistata ciambella su Marte

“D’oh!”. Ci fosse stato Homer Simpson alla guida di Opportunity, il rover della Nasa che da un bel po’ di tempo (tra pochi giorni ricorre il decimo anniversario dallo sbarco) scorrazza su Marte, probabilmente avrebbe reagito così. Perché il veicolo, come racconta il NewScientist, ha appena fotografato una strana roccia con i bordi rialzati e il centro scavato. Una specie di ciambella, insomma. La scoperta è stata sorprendente soprattutto perché dieci giorni prima la roccia, soprannominata Pinnacle Island, non era lì. È come se si fosse materializzata all’improvviso.

L’équipe di ricercatori che coordina la missione Opportunity ritiene che si tratti di materiale eiettato da un vicino impatto meteoritico. O, più probabilmente, di un sasso spinto dallo stesso rover: “Siamo quasi sicuri che è una roccia spinta dalla ruota di Opportunity”, spiega Matt Golombek, ricercatore del Jet Propulsion Laboratory della Nasa. “L’ha colpita e spostata dove la vediamo adesso”. Comunque sia, si tratta di una scoperta estremamente interessante. Perché, se la roccia fosse atterrata a testa in giù, come sembra dalla sua forma, vorrebbe dire che il suo lato attualmente visibile è stato protetto dall’atmosfera marziana e dall’ambiente radioattivo per miliardi di anni. E offrirebbe uno sguardo senza precedenti sul materiale marziano ancora non intaccato da venti e raggi cosmici.

I ricercatori hanno intenzione di manovrare il rover in modo che possa esaminare la roccia con gli strumenti che ha in dotazione, scattando fotografie in alta risoluzione e rivelando la sua composizione interna. Serviranno, però, un po’ di manovre, perché la spalla del veicolo è guasta e non si può muovere: sarà necessario posizionare precisamente il rover per far sì che il suo braccio meccanico sia allineato con la roccia. “Sono gli inconvenienti della vecchiaia”, scherza Golombek. “Ma, come si dice qui sulla Terra, è meglio la vecchiaia che la sua alternativa”.

Via: Wired.it

Credits immagine: Nasa

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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