Categorie: Spazio

Palle di neve su Saturno

La quiete dello Spazio profondo viene rotta da un improvviso zampillo di ghiaccio lungo 180 chilometri. Una cosa del genere può succedere solo su Saturno, il pianeta degli anelli. A scoprirlo è stata la sonda Cassini, che ha catturato ben 20mila immagini di 500 palle di neve siderali. Come spiega la Nasa, si tratta di piccoli oggetti che attraversano l’anello F del pianeta generando scie mai viste prima d’ora. 

Del resto si sa: Saturno riserva spesso delle sorprese agli astronomi. Se l’anno scorso è stato risolto il mistero della pioggia planetaria, quest’anno è la volta delle palle di neve. Va detto, non è raro che le lune di Saturno come Prometeo – un ammasso lungo 148 km – attraversino gli anelli di tanto in tanto. Ma come si spiegano le scie di ghiaccio solitarie che emergono periodicamente lungo l’anello F

La soluzione è arrivata analizzando attentamente le immagini raccolte da Cassini lungo l’immensa circonferenza dell’anello estesa per ben 881mila km. Gli astronomi hanno identificato piccoli ammassi di roccia e ghiaccio che si scontrano a velocità ridotta (circa 2 metri al secondo) con la superficie dell’anello. 

Secondo gli studiosi, le palle di neve non sarebbero altro che i resti dei frammenti originati dalla collisione delle lune di Saturno con la circonferenza anulare. In genere si pensava che i corpi più piccoli venissero trascinati via dalla corrente dell’anello F, ma le immagini di Cassini dimostrano che alcuni corpi rocciosi possono continuare a urtare l’anello e produrre sbuffi. Proprio come un effetto domino. 

Una scoperta che ci porta a paragonare l’anello F a una sorta di zoo brulicante di oggetti”, spiega Carl Murray, astronomo della Queen Mary University e membro del team Cassini: “Oggetti con le dimensioni più varie, dal mezzo miglio a lune di centinaia di km di diametro come Prometeo, in grado di dare vita a uno spettacolo straordinario”.

via wired.it

Credit immagine: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute

Lorenzo Mannella

Si occupa di scienza, internet e innovazione. Laureato in Biotecnologie presso l'Università di Pisa, ha frequentato il master SGP in comunicazione scientifica presso Sapienza Università di Roma. Collabora con Galileo dal 2011. Scrive per Wired, Sapere e L'Espresso.

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