Il caso del paper scritto con il sistema di completamento automatico del telefono

Siete convinti che per diventare autorità nel campo della fisica nucleare, tanto da essere invitati a parlare alla International Conference on Atomic and Nuclear Physics, il novembre prossimo ad Atlanta, siano necessari anni di studi matti e disperatissimi? Forse vi sbagliate. Potrebbe bastare uno smartphone: Cristoph Bartneck, professore allo Human Interface Laboratory of Canterbury della University of Canterbury, in Nuova Zelanda – per sua stessa ammissione “completamente ignorante in fisica nucleare” –, è riuscito a guadagnarsi uno scranno semplicemente inviando un articolo scientifico scritto dal sistema di completamento automatico di testo del suo telefono. “Ho ricevuto una mail che mi invitava a inviare un articolo per il congresso”, ha spiegato Bartneck sul proprio blog. “Dal momento che non ho alcuna conoscenza della fisica nucleare, ho chiesto alla funzione autocomplete di iOs di darmi una mano. Ho iniziato una frase con le parole ‘atomico’ o ‘nucleare’ e poi ho inserito i suggerimenti completamente a caso”.

Ecco un estratto dell’articolo creato con il completamento automatico (qui il testo completo):

Atomic Physics and I shall not have the same problem with a separate section for a very long long way. Nuclear weapons will not have to come out the same day after a long time of the year he added the two sides will have the two leaders to take the same way to bring up to their long ways of the same as they will have been a good place for a good time at home the united front and she is a great place for a good time.

Bartneck, per completare l’opera, ha intitolato l’articolo ‘Atomic Energy wil have been made available to a single source – anche questa frase è opera del software di completamento automatico del suo smartphone – e lo ha corredato con la prima immagine di Wikipedia alla voce “fisica nucleare”. Infine, ha inviato il lavoro spacciandosi per tale Iris Pear, sedicente professore associato in fisica nucleare: l’articolo è stato accettato appena tre ore dopo, e Bartneck-Pear è stato invitato a tenere una presentazione orale del proprio (capo)lavoro. “Sapevo che iOs fosse un ottimo software, ma non immaginavo fosse anche esperto in fisica nucleare”, ha commentato ancora il docente. Particolare non di poco conto: la partecipazione alla conferenza in qualità di speaker prevede il pagamento di 1099 dollari per la registrazione. “Data la qualità del processo di revisione degli articoli”, dice ancora Bartneck, “temo si tratti di una conferenza spilla-soldi, assolutamente poco seria dal punto di vista scientifico”.

Non è la prima volta che si verifica un caso del genere. Nel 2005, gli scienziati del Massachusetts Institute of Technology (Mit) misero a punto SciGen, un software che combina casualmente stringhe di parole per costruire un (finto) articolo scientifico (non col completamento automatico, quindi): ben 120 lavori prodotti dall’algoritmo sono stati pubblicati su riviste scientifiche o accettati per la partecipazione a conferenze. Niente male.

Via: Wired.it

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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