Pazienti donatori di Dna

AAA donatori di Dna cercasi. Per lo meno tra i pazienti del Brigham and Women Hospital di Boston, che ha lanciato un progetto per studiare l’associazione fra le diverse patologie e la struttura del genoma. I pazienti che vengono ogni anno visitati e ricoverati nell’ospedale, decine di migliaia di persone, potranno donare un campione di sangue da utilizzare per creare una banca dati delle informazioni genetiche.

Il progetto ha lo scopo di sfruttare la grande mole di informazioni che può essere raccolta nel sistema informatico dell’istituto, uno dei più sofisticati degli Stati Uniti. Associando le cartelle cliniche dei pazienti alle informazioni derivanti dall’analisi del loro Dna, sarà possibile disporre di una enorme casistica che consentirà di studiare la predisposizione a livello genetico verso i disturbi cardiovascolari, i tumori o altre patologie.

Il progetto pilota partirà il prossimo autunno e coinvolgerà seicento pazienti. Secondo Christine Seidman, coordinatrice del progetto, è difficile stimare la percentuale di partecipazione, che potrebbe realisticamente andare dal 30 al 60 per cento dei pazienti. Pur non trattandosi della prima iniziativa del genere promossa negli Usa, il gran numero di pazienti visitati e ricoverati ogni anno nell’ospedale la renderà più efficace di tutte le altre. La struttura registra infatti 400mila visite routinarie, 58mila urgenze e 46mila ricoveri ogni anno.

Le informazioni raccolte saranno inserite in una rete collegata con altri ospedali, che consentirà così di confrontare centinaia di migliaia di casi. A differenza di molte altre iniziative simili, la politica del progetto è di non consentire ai soggetti coinvolti l’accesso ai risultati delle analisi.(s.s)

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