Categorie: Società

Pensionati meno depressi con Internet

La sognano in tanti, la pensione. Poi quando arriva non tutti però sono così soddisfatti di non avere più nulla da fare. Il rischio noia, in assenza di hobby e impegni diversi dal lavoro è dietro l’angolo. E talvolta l’idea di non essere più utili a nessuno può diventare pesante, col pericolo di cadere in depressione. Ma non per quelli che usano Internet, come suggerisce uno studio pubblicato su The Journals of Gerontology: Series B.

La ricerca ha preso in considerazione un campione di oltre tremilapensionati americani di età superiore ai 50 anni (giovani come pensionati, diremmo), maschi e femmine, il cui comportamento nella transizione dalla fase lavorativa a quella del pensionamentoè stato analizzato grazie alel informazioni raccolte all’interno della U.S. Health and Retirement Survey. I dati raccolti dai ricercatori, guidati da Shelia Cotten della Michigan State University, hanno mostrato che circa il 30% dei partecipanti era un utente della Rete, e che per le persone che usavano Internet la probabilità di essere depressi era il 33% in meno rispetto a quelli che non navigavano (come mostrato dai questionari sottoposti ai partecipanti).

L’idea, secondo Cotten, è che le persone più in là con gli anni abbiamo maggiore probabilità di soffrire di depressione,solitudine e isolamento sociale e che la Rete, permettendo di rimanere, seppur virtualmente in contatto con parenti e amici, possa aiutare a sentirsi meno soli. Soprattutto considerato i problemi di salute e mobilità sperimentati da alcuni pensionati.Quindi vorrei davvero incoraggiare le persone ad aiutare i loro cari più anziani ad andare online e non dare per scontato che sia al di là della loro portata, perché non lo è”. Soprattutto se l’approccio alla Rete si fa con laptop o con tablet, più facili da usare e mostrando quanto Internet possa essere utile nella vita di tutti i giorni.

Via: Wired.it

Credits immmagine:  irrezolut/Flickr

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

3 giorni fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

6 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

1 settimana fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

2 settimane fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

2 settimane fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più