Perché è letale nei polmoni

I ricercatori del Max Planck Institute for Infection Biology di Berlino hanno scoperto perché l’antrace, la malattia provocata dal Bacillus anthracis, è altamente letale nell’essere umano quando il microbo arriva nei polmoni per inalazione, ma non quando attacca la pelle. Lo studio, pubblicato su PloS Pathogen, ha identificato il ruolo chiave dei neutrofili, particolari globuli bianchi, nel combattere le infezioni da contatto. I neutrofili, richiamati nel sito dell’infezione, aggrediscono le spore prodotte dal bacillo e poi lo fagocitano, uccidendolo. Analizzando i globuli bianchi che avevano svolto l’azione immunitaria, gli scienziati hanno individuato che a determinare la morte del batterio è la proteina alpha-defensin dei neutrofili. Lo stesso meccanismo, però, non è efficace nelle infezioni ai polmoni perché il numero di neutrofili che sopraggiunge nell’organo è insufficiente. Le spore inalate, quindi, hanno modo di germinare e diffondersi. L’inalazione del Bacillus anthracis può provocare la morte in un breve lasso di tempo. Proprio per questo il carbonchio è temuto come arma biologica. Nel 20001 il bacillo, chiuso in una busta da lettera, è stato responsabile di cinque decessi negli Usa. Ora la scoperta, secondo gli autori, potrà indicare la strada per sviluppare terapie in grado di far fronte alle infezioni polmonari di antrace. (t.m.)

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