Perché è meglio vivere in riva al mare

Ventitré delle trenta maggiori città del mondo si trovano sulla costa e ospitano circa un terzo della popolazione mondiale. Ora un nuovo studio dell’Ecehh (European Centre for Environment and Human Health) dell’Università di Exeter in Gran Bretagna suggerisce il perché: vivere in zone costiere ha dei benefici per la salute e riduce i livelli di stress, e questi effetti sono maggiori per le comunità economicamente meno abbienti.

Gli autori dello studio, pubblicato su Health & Place, hanno utilizzato i dati del censimento del 2001 delle 32.482 aree geografiche – Lsoas (Lower-layer super output areas) – in cui è suddivisa l’Inghilterra, e hanno calcolato la percentuale di persone che considerava la propria salute “buona”, “mediamente buona” o “non buona”. Per la popolazione campione i ricercatori hanno anche ottenuto dati riguardanti il sesso, l’età, il livello di istruzione e il reddito, ossia fattori che possono influenzare lo stato di salute indipendentemente dal posto in cui le persone vivono e che avrebbero potuto falsare il risultato delle analisi.

Le aree studiate sono state quindi raggruppate in cinque categorie in base alla distanza geografica dalla costa, calcolata usando un metodo matematico basato sul Geographic Information System. Secondo questo sistema le regioni urbane più interne si trovavano a più di 50 Km dal mare, mentre le zone definite “costiere” sono quelle a massimo un chilometro di distanza.

“I nostri studi”, spiega l’autore dell’articolo, Benedict Wheeler, “mostrano che in Inghilterra le condizioni di salute della popolazione migliorano man mano che ci si avvicina alla costa”. Ad esempio, la proporzione di persone che definisce “buona” la propria salute nelle Lsoas costiere è circa 1,13 volte più alta rispetto alle zone interne. L’aspetto più sorprendente, secondo il ricercatore, è che l’effetto positivo della vicinanza al mare sul benessere della popolazione è inversamente correlato al reddito, ossia i gruppi che vivono in situazioni economiche più disagiate sono quelli che ne beneficiano maggiormente, mentre per le persone più ricche i benefici sono minori.

Secondo l’autore, infatti, vivere in zone vicine al mare permetterebbe di condurre una vita più salutare poiché aumenterebbe le possibilità di passare tempo all’aperto e fare attività fisica, e questo potrebbe mitigare gli effetti negativi sulla salute dovuti a situazioni economicamente sfavorevoli. Tuttavia questo non è l’unico fattore che spiega i risultati osservati. Come confermano anche due sondaggi nazionali (Natural England 2010 e 2011), passare una giornata al mare riduce i livelli di stress e induce emozioni positive, quali calma e rilassatezza, molto di più che passare una giornata al parco o in campagna. “È proprio la permanenza in zone costiere che ci fa sentire bene”, conclude Wheeler, “quindi promuovere quest’abitudine potrebbe migliorare la salute della popolazione e avere un impatto economico importante sulle casse del sistema sanitario nazionale“.

Riferimenti: Health & Place doi.org/10.1016/j.healthplace.2012.06.015

Credit immagine a RichardLowkes/Flickr

2 Commenti

  1. 23 città non possono ospitare 1/3 della popolazione mondiale.. perchè dovrebbero essere abitate tutte da 50.000.000 o più di abitanti.. e attualmente non risulta.

  2. Lo studio non fa che confermare quello che si è sempre saputo: che le persone che abitano vicino al mare sono più ottimiste e allegre mentre, all’estremo opposto, quelle che abitano in montagna sono più chiuse e tristi. Il mare con il suo effetto mitigatore sul clima delle zone costiere rispetto a quelle continentali, favorisce la vita all’aperto, le camminate e le relazioni interpersonali. Inoltre, osservare il mare ed ascoltare il fragore delle onde che si frangono sulla spiaggia rilassa la mente e dà una piacevole sensazione di calma.

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