Categorie: Società

Piercing, trend in crescita

Body piercing in Gran Bretagna: un fenomeno in sensibile crescita. Un sondaggio condotto dai medici della Health Protection Agency e dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine, pubblicato on line sul British Medical Journal, rivela che un inglese su dieci ha almeno un piercing in una parte del corpo diversa dal lobo dell’orecchio.

Oltre diecimila persone dai sedici anni in su hanno partecipato al sondaggio. Dai dati è emerso che il piercing è più comune tra le donne che tra gli uomini: circa la metà delle donne tra i 16 e i 24 anni (46,2%) ne ha uno. Più popolare di tutti il piercing all’ombelico  (33%), seguito da naso (19%), orecchio(13%), lingua (9%), capezzolo (9%), sopracciglio (8%), labbra (4%) e genitali (2%). Il piercing preferito varia anche in base al sesso: quello praticato sul capezzolo è il più popolare tra gli uomini e tra i meno graditi dalle donne; il contrario vale per il piercing all’ombelico, mentre quello ai genitali, sebbene raro, è egualmente popolare nei due generi.

Scopriamo le note dolenti: delle oltre mille persone con almeno un piercing, un quarto riferisce di complicazioni, e una persona su cento è stata ricoverata in ospedale. I ragazzi tra i 16 e i 24 anni sono quelli che riportano più frequentemente problemi (31%), e quasi uno su sette (15%) è ricorso all’assistenza medica. I problemi più comuni sono infezioni, gonfiori ed emorragie: i piercing alla lingua sono quelli che danno maggiori fastidi e rappresentano circa la metà delle complicazioni. Che si fanno più serie e frequenti, come prevedibile, quando i piercing sono eseguiti da non specialisti (casi verificatisi, per esempio, nel 9% dei piercing alla lingua). Preoccupa inoltre la tendenza al fai da te: per ogni parte del corpo, incluse lingua e genitali, alcune persone hanno dichiarato di aver proceduto da sole o con l’aiuto di un amico o di un parente. Secondo il sondaggio, comunque, l’80 per cento è stato eseguito in negozi specializzati. 

Per gli autori il chiaro trend in atto conferma che si tratta di un fenomeno di successo; considerando la sua popolarità, potrà diventare un onere rilevante per il Servizio Sanitario nei prossimi anni.(g.f.)

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