La plastica è in grado di memorizzare informazioni dieci volte più del silicio nel medesimo spazio. È il risultato – pubblicato su Nature – raggiunto da un gruppo di ricercatori della Princeton University in collaborazione con i laboratori della Hewlett-Packard di Palo Alto, che hanno scoperto come un polimero conduttore (il “Pedot”), se attraversato da una corrente elevata, non lasci passare energia. Questi due possibili stati del polimero, analogamente allo zero e l’uno del codice binario, consentono quindi di immagazzinare informazione. Ma con maggiore efficienza (un megabit di dati per millimetro quadrato) e a un costo inferiore. Con il solo limite di non poter essere riutilizzato: le modificazioni chimiche indotte dal passaggio di corrente sono infatti permanenti, quindi la memoria è utilizzabile al massimo una volta. Le possibili applicazioni sarebbero dunque l’archiviazione di immagini o altri tipi di dati provenienti da fotocamere digitali, cellulari o palmari. (m.mo.)
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