Categorie: Spazio

Possono crescere piante sulla Luna?

Se mai gli esseri umani dovesse stabilire una residenza sulla Luna, troveranno bell’e pronte delle erbette per insaporire i pasti. O almeno, tutto ciò sarà possibile se l’esperimento programmato per il 2015 dalla Nasa dovesse andare a buon fine: l’agenzia spaziale statunitense, assieme all’équipe del Lunar Plant Growth Habitat, infatti, ha intenzione di piantare sul suolo del nostro satellite una serie di contenitori delle dimensioni di un barattolo da caffè, contenenti semi, ma anche fotocamere e sensori per tenerne sotto controllo lo sviluppo e la crescita.

Rapebasilico e arabetta (arabidopsis, già molto usata nelle ricerche scientifiche) sono le piante scelte dai ricercatori per l’esperimento: cresceranno in un habitat autosufficiente, un contenitore del peso di circa 1kg, che sarà trasportato sulla Luna da un veicolo spaziale. Per velocizzare i tempi della missione, questa volta la Nasa ha scelto un sistema di viaggio non proprio convenzionale. “Come possiamo mandare le piante sulla Luna il prima possibile?”, raccontano di essersi chiesti all’agenzia spaziale americana. Risposta: “Con l’autostopGrazie a Google, infatti, possiamo appoggiarci a uno dei futuri viaggi sulla Luna che verranno realizzati dalle compagnie in competizione nel Google Lunar X-Prize”. Il concorso, organizzato dal gigante di Montain View con scadenza il 31 dicembre 2015, offre infatti un premio in denaro all’azienda che riuscirà ad atterrare in modo sicuro sulla Luna, viaggiare 500 metri sopra o sotto la superficie del satellite e inviare alla Terra due campioni di suolo. Premi bonus si potranno ottenere esaminando reperti, sopravvivendo alla fredda notte lunare e completando missioni secondarie sulla Terra o nello Spazio.

Una volta sulla Luna, i semi trasportati saranno irrigati di acqua e avranno a disposizione abbastanza aria per garantire almeno cinque giorni di crescita alle piantine. Lo sviluppo sarà monitorato per circa dieci giorni e confrontato con i dati ottenuti sulla Terra, tramite fotografie scattate a intervalli regolari. Secondo la Nasa, grazie questo esperimento la comunità scientifica otterrà più conoscenze sulle piante e maggiori informazioni sulle possibilità di vita sul nostro satellite: “Gli esseri umani possono vivere e lavorare sulla Luna? Non solo per una vacanza di pochi giorni, ma rimanere per decenni? Il primo passo per trovare una risposta è inviare piante, sensibili quanto gli esseri umani – se non di più – alle condizioni ambientali. I vegetali, per esempio, contengono materiale genetico che può essere danneggiato dalle radiazioni quanto quello degli umani”.

Riferimenti e credits immagine: Nasa

Claudia De Luca

Dopo la laurea triennale in Fisica e Astrofisica alla Sapienza capisce che la vita da ricercatrice non fa per lei e decide di frequentare il Master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza all'Università di Ferrara, per imparare a conciliare il suo amore per la scienza e la sua passione per la scrittura.

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