A volte i predatori possono subire cambiamenti evolutivi causati dalle loro prede: lo riferisce uno studio pubblicato su Nature da un gruppo di biologi americani. L’attenzione dei ricercatori si è concentrata sul serpente giarrettiera e su una sua preda, la taricha granulosa: un tritone sulla cui pelle si trova un veleno potente, analogo a quello del pesce-palla e di alcuni polpi. La tossina in questione, la tetrodotoxina (Ttx), agisce sulle cellule nervose impedendo il flusso degli ioni di sodio, e provocando così la paralisi e la morte: la quantità presente in un tritone è sufficiente per uccidere un uomo, e in piccolissime dosi viene usata in medicina per il trattamento degli eroinomani, oltre che nei rituali voodoo haitiani. Il serpente giarrettiera è l’unico essere vivente che può mangiare una taricha granulosa senza morire, e grazie a questa ricerca ora sappiamo anche perché: ha sviluppato la resistenza alla Ttx tramite l’alterazione di un gene, uguale in tutti gli altri vertebrati, che rende più difficile per la tossina aggredire le molecole. “La battaglia evolutiva fra predatore e preda si svolge in realtà a livello molecolare”, commenta Edmund Brodie, dell’Università di Bloomington, nell’Indiana, “e in questo caso sta provocando rapidi e ripetuti cambiamenti nei geni di questi animali”. (p.g.)
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