Tecnologia

Il primo alimento modificato con Crispr è un pomodoro

L’editing del genoma con la tecnologia Crispr sbarca anche nel settore alimentare. Oggi in commercio arriva il primo alimento modificato con la tecnica Crispr-Cas9: si tratta di un pomodoro rosso prodotto e immesso sul mercato giapponese. Ad annunciarlo è l’azienda produttrice, Sanatech Seed, e il lancio è avvenuto il 15 settembre 2021. Le caratteristiche del pomodoro e il processo per ottenerlo sono stati descritti in uno studio su Scientific Reports. La peculiarità è l’elevata concentrazione di Gaba, acido γ-amminobutirrico, già presente nei pomodori e in altre piante. Secondo qualche prima prova – ancora gli studi sono limitati – la sostanza potrebbe aiutare ad abbassare la pressione sanguigna.

Il pomodoro modificato con Crispr

Esistono già degli alimenti, fra cui pomodori, arricchiti con Gaba e si ottengono attraverso particolari tecniche di coltivazione che mirano a ricavare e selezionare il prodotto con la caratteristica desiderata. In questo caso il processo, in laboratorio, consentirebbe di ottenere una resa maggiore del pomodoro, come spiegano dall’azienda. Con Crispr-Cas9 si va a modificare quella parte del genoma che esprime la caratteristica legata al contenuto di Gaba, come spiegano gli autori nel lavoro su Scientific Reports.

Gaba contro l’ipertensione?

Il risultato è una prova lampante delle potenzialità dell’editing genetico per modificare alimenti, in questo caso allo scopo di migliorare la salute dei consumatori. Nei mammiferi, Gaba è uno dei principali neurotrasmettitori, ovvero una sostanza coinvolta nella comunicazione nervosa. In particolare, regola e inibisce l’eccitabilità dei neuroni. Alcune ricerche, infatti, indicano che potrebbe essere d’aiuto nella lotta allo stress e nel favorire il sonno. Per questo esistono degli integratori a base di Gaba, già usati da tempo, ad azione rilassante. Non ci sono ancora vasti studi strutturati che dimostrino che la sostanza combatta anche l’ipertensione, ma qualche prima prova (su animali e su gruppi ristretti di pazienti) supporta questo possibile effetto.

Qualche dubbio e la risposta dell’azienda

Qualcuno ha però sollevato dubbi: in un articolo sul giornale GMWatch (che si occupa di Ogm – organismi geneticamente modificati) si indica che i ricercatori non hanno svolto particolari test sulla sicurezza. La biotech chiarisce che questi test non erano richieste e che il pomodoro non è classificato come Ogm. Inoltre sottolinea che spesso queste modifiche occorrono in maniera naturale e non richiedono un’etichettatura particolare. L’azienda specifica poi che le autorità giapponesi competenti non hanno inserito il pomodoro fra gli ogm, dato che non contiene acidi nucleici esterni. E hanno valutato che non ci sono particolari preoccupazioni sulla sicurezza e per l’impatto sulla biodiversità e sull’ambiente.

Riferimenti: Scientific Reports

Vittoria Kalenda

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

18 ore fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

4 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

7 giorni fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

1 settimana fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

1 settimana fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più