Primo farmaco razziale?

Un farmaco contro disturbi cardiaci, testato con successo su pazienti di colore, potrebbe essere la prima medicina al mondo riservata a uno specifico gruppo etnico. A metterlo a punto è stata l’azienda NitroMed, sotto la supervisione di Anne Taylor della Minnesota University. Secondo quanto riportato su Nature il farmaco si chiama BiDil e ha lo scopo di incrementare la produzione di ossido d’azoto, una molecola che rilassa i vasi sanguigni attenuando lo sforzo del cuore. Il fatto che i test abbiano dato un esito soddisfacente solo su individui di popolazione Afroamericana apre la strada a dibattiti di vario tipo. Per esempio sul lato clinico, sarebbe problematica la somministrazione a malati che sono sempre più eterogenei dal punto di vista etnico. Inoltre, gran parte del mondo scientifico non concorda sul fatto che il discrimine per l’efficacia di un farmaco possa essere la razza: secondo Howard McLeod della Washington University di St Louis, sarebbe meglio concentrarsi nell’identificare le variazioni genetiche che danno luogo a differenti risposte fisiologiche e, in base a esse, prescrivere cure più mirate. Nel caso del BiDil, per esempio, le differenze genetiche responsabili della sua alta efficacia potrebbero essere più comuni nella gente di colore ma ugualmente esistenti, con minore frequenza, in altri gruppi etnici. Se il dibattito scientifico porterà all’approvazione del farmaco, il suo lancio sul mercato potrebbe avvenire già nel 2005. (m.zi.)

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