Salute

Ecco come proteggersi dall’inquinamento atmosferico

Le condizioni meteorologiche di questi giorni hanno causato un ristagno d’aria e portato l’inquinamento atmosferico alle stelle. La situazione è grave un po’ in tutta la penisola, in particolar modo nel nord Italia, tra Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna, dove le concentrazioni di inquinanti in alcune città ha raggiunto livelli elevatissimi. Per esempio, guardando le stime riportate da Infoaria della regione Lombardia, a Mantova il 22 febbraio scorso è stato registrato un accumulo di polveri sottili, in particolare il Pm10, pari a 103 microgrammi per metro cubo, vale a dire più del doppio del limite giornaliero consentito. Livelli, quindi, talmente elevati da far scattare le misure temporanee antismog di secondo livello, che comprendono alcuni divieti come quello di circolazione e del riscaldamento domestico.

Il report di Legambiente

Ad sottolineare l’emergenza smog in Italia è stato anche Legambiente, con il nuovo report sulla qualità dell’aria “Mal Aria di città. Cambio di passo cercasi”, che ha evidenziato come su 95 città prese in considerazione, ben 29 hanno superato i limiti normativi per gli sforamenti di Pm10, ossia 35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore a 50 microgrammi al metro cubo. Al primo posto, secondo i dati relativi al 2022, c’è Torino,con 98 giorni di sforamento, seguita poi da Milano (84), Asti (79), Modena (75), Padova e Venezia (70). La situazione peggiora ulteriormente se si prendono in considerazione i limiti, ancora più stringenti, previsti dalla Direttiva europea sulla qualità dell’Aria, che entreranno in vigore nel 2030: sarebbero solamente 23 su 95 (il 24%) le città che non hanno superato la soglia di 20 microgrammi al metro cubo. Le restanti 72 città, quindi, sarebbero “fuorilegge”.


L’inquinamento atmosferico invecchia il cervello


Inquinamento e salute

L’inquinamento atmosferico, sappiamo ormai bene, provoca innumerevoli danni alla nostra salute. Rappresenta, infatti, un ormai noto fattore di rischio per lo sviluppo di problemi respiratori, come l’asma, l’enfisema, le allergie e la Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva) e per diversi tipi di neoplasia, come il tumore al polmone. Ed è associato a diverse condizioni come il diabete, l’obesità, malattie cardiocircolatorie, il morbo di Alzheimer e la demenza. Una recente review, inoltre, ha rilevato che l’esposizione cronica all’inquinamento può colpire ogni organo del corpo, complicando ed esacerbando le condizioni di salute esistenti. Non solo: secondo un rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente (Eea), l’Italia risulta essere il primo Paese nell’Ue per morti premature imputabili alle polveri sottili, con quasi 70mila persone morte prematuramente nel 2020, ossia oltre un quarto delle 300mila circa che nello stesso anno hanno perso la vita nell’Ue per aria contaminata oltre i livelli stabiliti dall’Oms.

Le misure di protezione

Ma come possiamo difenderci? Prima di tutto, ricordiamo che il rischio per la nostra salute si diversifica in base alle dimensioni delle polveri sottili. Le particelle con diametro superiore a 10 micron si fermano nelle prime vie respiratorie, quelle con diametro compreso tra i 5 e i 10 micron raggiungono la trachea e i bronchi e quelle inferiori a 5 possono raggiungere gli alveoli polmonari. Per questo esistono diverse tipologie di mascherine, sostanzialmente le stesse che abbiamo usato in pandemia: da quelle chirurgiche, in carta o cotone, usa e getta, che servono a bloccare il particolato più grossolano, come farebbe una sciarpa, a quelle con il filtro (Ffp, Filtering Face Piece), che a seconda della composizione e della granulometria della trama con cui sono costruite, proteggono da diversi tipi di sostanze tossiche, polveri sottili e agenti patogeni a trasmissione aerea. Ci sono, inoltre, molti altri strumenti all’avanguardia, come Zero, un dispositivo in grado di unire la funzione dell’occhiale da sole a quella di una mascherina anti-smog per il naso, e le Dyson Zone, cuffie dotate di un purificatore d’aria, in grado quindi di creare un’efficace protezione contro l’inquinamento acustico e atmosferico.

via Wired.it

Credits: Kanenori via Pixabay

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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