Proteina migliora la cura

Dall’Istituto Regina Elena di Roma, una scoperta che potrebbe migliorare l’efficacia delle attuali terapie antitumorali. La scoperta, pubblicata su Cancer Cell, riguarda il ruolo della proteina Che-1, che è coinvolta nella crescita cellulare. I ricercatori, coordinati da Maurizio Fanciulli, hanno dimostrato che  l’inibizione di questa molecola aumenterebbe l’effetto dei farmaci utilizzati in chemioterapia.

Il ruolo della proteina Che-1 è di fondamentale importanza per consentire alla cellula di rimediare ai danni del Dna come le mutazioni che possono condurre al tumore. Quando la cellula avverte la presenza di alterazioni nel materiale genetico, Che-1 collabora alla riparazione del Dna e, se il danneggiamento si rivela troppo ingente, induce la cellula alla morte programmata (apoptosi). Questi meccanismi di autodifesa della cellula in alcuni casi non sono sufficienti a impedire la formazione del tumore. Nelle cellule malate, di conseguenza, la proteina Che-1 risulta quasi completamente inibita. Ma non del tutto.

I ricercatori hanno ora scoperto che azzerando l’attività residua di Che-1 l’effetto dei farmaci antitumorali può aumentare. La chemioterapia mira a bloccare la proliferazione delle cellule neoplastiche, producendo danni al loro Dna. Riducendo i livelli della proteina Che-1, la resistenza della cellula ai trattamenti diminuisce, la cellula muore prima e la terapia risulta così più efficace. Pertanto una nuova strategia terapeutica, secondo gli autori dello studio, potrebbe basarsi proprio su una specifica inibizione dei meccanismi di risposta al danno del Dna nelle cellule tumorali. (a.d.)

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