Categorie: Vita

Quando il colibrì canta con la coda

I maschi del colibrì di Anna (Calypte anna) sanno come farsi notare: volano fino ad alte quote e poi scendono in picchiata a una velocità di venti metri al secondo, accompagnando le loro acrobazie con una articolata composizione musicale. Questa “serenata”, punto di forza della strategia del corteggiamento, è frutto della vibrazione delle piume della coda per effetto del vento, e non di performance canore. Cristopher Clark, fisiologo dell’Università di Yale (Usa), che aveva già dimostrato un paio di anni fa la curiosa origine di questi suoni (togliendo le piume dalla coda il rumore spariva), ha scoperto nuovi particolari sulle doti musicali del piumaggio dei minuscoli uccelli. I risultati della ricerca, ottenuti con simulazioni in laboratorio e al computer (qui il video) sono stati pubblicati su Science.

Introducendo in un tunnel del vento le piume di quattordici specie differenti di colibrì, il ricercatore americano e i suoi collaboratori hanno notato che il passaggio dell’aria – a una velocità equivalente a quella degli uccelli in “caduta libera” –  provoca una vibrazione ritmica che produce suoni molto intensi. Ogni specie sembra poter vantare una propria originale colonna sonora: il colibrì di Anna aumenta il volume della composizione musicale quando le piume centrali cominciano a vibrare all’unisono con quelle laterali, il colibrì di Allen invece può contare su due gruppi di piume che emettono suoni differenti, rendendo “il brano” più movimentato, e inoltre può ricorrere al suono emesso dalle ali per arricchire il repertorio. Un vero e proprio “one-man band” , come lo definisce Cristopher Clark.

I ricercatori, che hanno ripetuto l’esperimento anche con altri uccelli, sospettano che il piumaggio sonoro non sia una prerogativa dei colibrì e che sia più diffuso di quanto finora immaginato: “Ogni piuma che abbiamo testato ha prodotto un suono”, ha spiegato il ricercatore americano: “È solo che in alcuni casi i suoni sono molto bassi”. 

Riferimenti: Science DOI: 10.1126/science.1205222

Credits immagine: Cristopher Clark

Giovanna Dall'Ongaro

Laureata in filosofia ha curato l’ufficio stampa dell'Ente Nazionale Protezione Animali e collabora come free lance con diverse testate, tra cui 50&Più (Confcommercio),L'Espresso, La Macchina del Tempo. Dal 2003 fa parte della redazione di Sapere.

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