Quando la drosophila assume cocaina

Moscerini della frutta ed esseri umani hanno qualcosa in comune. Questi insetti presentano, infatti, le nostre stesse caratteristiche nella dipendenza da cocaina. L’hanno scoperto gli scienziati dell’Howard Hughes Medical Institute studiando il Dna della Drosophila californiana. La ricerca permetterà di conoscere meglio gli effetti della “polvere bianca” sul nostro organismo. Per ora sappiamo che chi assume cocaina produce una quantità tale di dopamina capace di mandare in tilt i neurotrasmettitori cerebrali, responsabili dello scambio di informazioni chimiche tra i neuroni. A conferma dell’analogia con gli insetti, gli scienziati hanno individuato nei moscerini una proteina, ribattezzata Drosophila dopamina transporter, simile all’equivalente umana, che facilita il trasferimento di dopamina e dalla quale impareremo molto sulla dipendenza da cocaina nella nostra specie. Lo studio americano suggerisce inoltre la possibilità di poter ricorrere anche in futuro ad animali come questi, facilmente reperibili in grandi quantità e a bassi costi, che sembrano possedere geni e proteine simili ai nostri. (g.d.o.)

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