Quanti soldi valgono gli insetti?

Cinquantasette miliardi di dollari. Questo il valore economico che gli insetti rappresentano per gli Stati Uniti ogni anno. A calcolarlo sono stati due ricercatori americani, Mace Vaughan della Xerces Society, organizzazione no profit per la protezione degli invertebrati, e Jhon Losey della Cornell University di Ithaca (New York), che hanno pubblicato la loro analisi sulla rivista BioScience. I due scienziati, che hanno impiegato più di due anni per stimare la sorprendente cifra di denaro, hanno considerato il valore economico degli insetti limitato a quattro tipi di “attività”: la concimazione, il controllo dei parassiti, l’impollinazione e il nutrimento di animali selvatici. Sono state escluse dal conteggio le attività correlate agli insetti di allevamento, come, ad esempio, le api. Secondo Vaughan, se si considerassero tutti i possibili servizi svolti dagli insetti a tutti i livelli, si potrebbero prendere in considerazione cifre dell’ordine di grandezza di centinaia di miliardi di dollari. In base al calcolo effettuato, le industrie americane che ruotano attorno alle attività di caccia, pesca e birdwatching, senza il contributo degli insetti, perderebbero ogni anno circa 50 miliardi di dollari. Il risparmio garantito all’agricoltura, invece, ammonta ogni anno a circa 7,5 miliardi di dollari, 4,5 dei quali dovuti all’azione antiparassitaria e 3 all’impollinazione di frutta e ortaggi. È emblematico il caso del modesto scarabeo stercoraro, la cui azione di lotta ai parassiti su piante e animali fa risparmiare, ogni anno, circa 380 milioni di dollari agli agricoltori Usa. Gli autori della ricerca sperano che queste cifre possano far riflettere sullo stato di conservazione degli insetti dato che le specie viventi stanno diminuendo. Solo negli ultimi sei anni, infatti negli Usa sono scomparse cinque specie di calabroni. (gi.c.)

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