Quanto sono utili le piste ciclabili?

Aiuta a mantenersi attivi, non inquina e, in tempi di crisi, costa molto meno di un’automobile e non beve benzina. La bicicletta oggi è quasi una tendenza, tanto che le due ruote nel 2011 hanno superato le quattro in termini di vendite. Ma quanto a sicurezza sulle strade il prezzo da pagare è ancora alto (vedi Galileo: Siamo tutti ciclisti). Quanto influisce in tutto questo un’infrastruttura adeguata, fatta di corsie riservate ai ciclisti e separate dal traffico automobilistico? A fare i conti, proponendo una valutazione quantitativa dei diversi livelli di rischio in funzione dei percorsi scelti dagli utenti delle due ruote, è una ricerca pubblicata sull’American Journal of Public Health.

Scendendo nel merito, lo studio, coordinato da Kay Teschke della University of British Columbia, ha messo in relazione 690 incidenti accaduti tra il 2008 e il 2009 a ciclisti di Vancouver e Toronto ai diversi tipi di percorsi in cui si sono verificati. I ricercatori hanno così osservato che una strada di grande traffico, con auto parcheggiate ai lati e senza piste ciclabili, comporta il più alto rischio di incidenti per un ciclista, come forse è logico aspettarsi visto il continuo via vai di macchine e sportelli che si aprono. Pericoli elevati anche in prossimità di binari del tram e in presenza di cantieri stradali. Basta invece la presenza di percorsi ciclabili dedicati a dimezzare gli incidenti, che si riducono addirittura a un decimo se si ha la possibilità di percorrere corsie riservate e fisicamente separate dal resto della carreggiata. Inoltre, dallo studio è emerso come le piste ciclabili indicate solo dalla segnaletica orizzontale abbiano un rischio dimezzato rispetto a quello di riferimento (strada con auto parcheggiate priva di infrastrutture), così come i percorsi situati nelle aree residenziali.

Come suggeriscono gli autori, i dati supportano la costruzione di infrastrutture dedicate ai ciclisti, nello stile delle città bike-friendly del Nord Europa, con la pianificazione di percorsi sicuri, possibilmente preclusi al traffico automobilistico e motociclistico mediante separazioni efficaci.

Riferimenti: American Journal of Public Health doi:10.2105/AJPH.2012.300762  

Credits immagine: .mw/Flickr

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