Quella paresi non tocca il cervello

Anche dopo una grave paralisi, le regioni cerebrali preposte al movimento e alla sensibilità tattile possono restare attive. Lo affermano i ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis (Usa) in un articolo pubblicato sul sito di Proceedings of the National Academy of Sciences. Maurizio Corbetta e Harold Burton hanno misurato l’attività cerebrale di un paziente quadriplegico, totalmente paralizzato a seguito di una grave lesione spinale. Tramite imaging da risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno osservato la reazione cerebrale a stimolazioni tattili (al paziente è stato chiesto di seguire con la lingua o con un dito l’immagine di una pallina da tennis in moto). Gli stessi test sono stati condotti su un volontario sano. Risultato: durante il movimento nel paziente paralizzato l’attività cerebrale risultava normale; e anche la risposta alla stimolazione tattile era sostanzialmente conservata. “Questa persona non è in grado di muoversi da cinque anni,” ha detto Burton, “eppure i suoi pattern cerebrali motori sono relativamente normali. Ciò è molto incoraggiante, perché significa che questa regione del cervello non scompare, né perde la propria capacità di funzionare normalmente.” Secondo le teorie correnti, le aree del cervello che, a seguito di incidenti o malattie diventano ‘inutili’ (ad esempio la regione preposta all’elaborazione delle immagini in una persona che perduto la vista, o la regione che controlla il movimento delle gambe in chi ha subito un’amputazione) si ‘riorganizzano’ e sono dedicate ad altri compiti. “Sebbene si sia verificato qualche grado di riorganizzazione,” ha detto Corbetta, “abbiamo trovato che una larga parte del cervello ha preservato la normale abilità funzionale. Sarà interessante continuare questa esplorazione e cercare di capire le capacità del sistema nervoso centrale di adattarsi alle lesioni disabilitanti.” (f.n.)

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