Quell’esplosivo che cura

Serve ad alleviare i dolori provocati dall’angina pectoris. Ma per 130 anni il meccanismo d’azione della nitroglicerina e il processo di assuefazione sono rimasti un mistero. Risolto grazie agli studi di un gruppo di ricercatori della Duke University (North Carolina). In una ricerca pubblicata sui Proceedings of the national academy of sciences gli scienziati spiegano che questa sostanza viene scissa da un enzima in ossido di azoto. L’ossido quindi rilassa i vasi sanguigni e permette al sangue ricco di ossigeno di raggiungere il cuore. Analizzando il comportamento dei macrofagi, cellule del sistema immunitario in cui avvengono reazioni simili i ricercatori americani hanno osservato che la scissione ha luogo nei mitocondri, la “riserva energetica” delle cellule. Ma con il passare del tempo i mitocondri vengono “svuotati” dall’enzima e non riescono più a ospitare la reazione. E’ per questo motivo che i pazienti non reagiscono più alla nitroglicerina, costringendo i medici a sospendere le cure, esponendoli all’infarto. “I risultati dello studio”, ha commentato il coordinatore Jonathan Stamler, “potranno servire a massimizzare i benefici della nitroglicerina e a diminuirne gli effetti collaterali. Inoltre, ora sarà possibile elaborare dei farmaci vasodilatatori che non causino assuefazione”. (a.ca.)

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