Quello scheletro non è Filippo II

Lo scheletro portato alla luce nel 1977 a Vergina, in Grecia, non è quello del re Filippo II. Lo afferma l’antropologo Antonis Bartsiokas dell’Anaximandrian Institute of Human Evolution, pubblicando la scoperta su Science. La tomba ritrovata conteneva due scheletri – parzialmente cremati e quindi ricostruiti dai ricercatori in laboratorio – e una varietà di manufatti, attualmente in esposizione al museo di Vergina. Gli archeologi dell’epoca identificarono i due sepolti come Filippo II e consorte. Il cranio maschile presentava infatti tracce di una ferita sotto la cavità dell’occhio destro ed era noto che una freccia aveva colpito il monarca proprio in quel punto. Ma, secondo Bartsiokas, l’errore è proprio qui: il cranio si sarebbe frantumato durante la cremazione e la ricostruzione avrebbe solo accentuato questa frattura. Inoltre i manufatti della tomba reale sono di un’epoca posteriore a quella di Filippo II, quella del figlio Alessandro Magno. Lo scheletro ritrovato potrebbe allora essere proprio quello del fratellastro del grande conquistatore. Per svelare il mistero, Bartsiokas ha utilizzato la tecnica della “macrofotografia” che gli ha permesso di esaminare in dettaglio i frammenti delle ossa. E a Vergina, ora, gli archeologi hanno aperto la caccia alla vera tomba di Filippo II. (r.p.)

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