Qui c’è qualcosa che brucia…

Imparare dagli animali come “sentire” il fuoco. E’ l’obiettivo di un gruppo di ricercatori tedeschi guidati da Helmut Schmitz, dell’Università di Bonn, che ha studiato la capacità di un insetto, il coleottero buprestide del genere Melanophila, di percepire la radiazione infrarossa e quindi il calore emanato da una foresta in fiamme. Questo insetto, conosciuto anche come scarafaggio del fuoco (Melanophila acuminate), si dirige dritto verso un incendio, controcorrente rispetto alla fauna in fuga. Infatti un bosco bruciato gli permette di accoppiarsi senza il rischio di un predatore, di deporre le uova in tronchi ormai morti, sicuri e confortevoli, e di assicurare al nascituro cibo disponibile per quando verrà alla luce. Per trovare gli incendi l’insetto non solo vede, ascolta e “odora” le fiamme, ma riesce anche a “sentirle” tramite delle cavità sul torace che recepiscono la radiazione infrarossa. Questa capacità, scoperta dall’entomologo W.G. Evans negli anni ‘60 e inizialmente rifiutata dalla comunità scientifica, è stata ora confermata dal team di Schmitz. Comprendere appieno il funzionamento del recettore animale guiderà la costruzione di recettori infrarossi di nuova generazione, robusti, miniaturizzati ed ipersensibili. (m.d.b.)

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