Rad, la trappola dolce per le creature degli abissi

Un dodecaedro (un solido con 12 facce) in grado di ripiegarsi autonomamente, per poter catturare e rilasciare rapidamente i delicati organismi che vivono nelle profondità degli oceani. Si tratta di RAD, lo strumento ideato da Zhi Ern Teoh e i suoi colleghi di Harvard, per poter studiare in modo non invasivo gli abitanti più fragili degli abissi – di cui si stima esistano oltre un milione di specie ancora sconosciute.


(Credit video:  Wyss Institute at Harvard University)

Metodi tradizionali di ottenere campioni di questi organismi rischiano spesso di danneggiare le creature, molte delle quasi sono estremamente fragili a causa della loro consistenza gelatinosa. Questo strumento, ispirato agli origami, è stato invece pensato per poter interagire in modo sicuro con queste specie, aprendosi in un unico movimento e rendendo quindi potenziali danni meno probabili. Per rendere possibile il suo funzionamento, gli scienziati hanno infatti collegato ciascuna giuntura utilizzando una struttura asimmetrica, così che la rotazione di un singolo asse, azionato da un motore, da origine allo spiegamento delle varie sezioni dello strumento in un unico, fluido movimento.

RAD è stato installato su un veicolo sottomarino e testato a profondità di circa 700 metri nel Monterey Canyon, al largo della costa della California, dove ha catturato e rilasciato una serie di organismi tra cui calamari, polpi e meduse. Secondo i ricercatori, lo strumento può essere utilizzato anche a pressioni maggiori, fino a 11km di profondità, senza problemi.

Gli scienziati stanno ora lavorando ad una nuova versione dello strumento che incorpora macchine fotografiche, sensori e tecnologie in grado di ottenere e sequenziare campioni di DNA, per studiare più efficacemente le creature che abitano le profondità degli oceani.

Riferimenti: Science Robotics

Claudia De Luca

Dopo la laurea triennale in Fisica e Astrofisica alla Sapienza capisce che la vita da ricercatrice non fa per lei e decide di frequentare il Master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza all'Università di Ferrara, per imparare a conciliare il suo amore per la scienza e la sua passione per la scrittura.

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