Fisica e Matematica

La radiazione di Hawking osservata in laboratorio

A 40 anni dalla prima dimostrazione teorica dell’esistenza della radiazione di Hawking, oggi un esperimento israeliano sarebbe finalmente riuscito ad osservare “dal vivo” questo misterioso fenomeno fisico. Per farlo, i ricercatori del Technion-Israel Institute of Technology di Haifa hanno riprodotto in laboratorio un “buco nero acustico”, ovvero un modello in miniatura che esibisce le stesse caratteristiche fisiche di un buco nero, ma in cui le onde sonore prendono il posto della luce. Dopo cinque anni di analisi, i risultati del loro studio, pubblicati su Nature Physics, dimostrerebbero infatti che il buco nero acustico emette radiazioni analoghe a quelle postulate da Hawking nel 1974.

In linea di massima tutti sappiamo cos’è un buco nero, ovvero un corpo celeste con una massa talmente densa che nulla può sfuggire al suo campo gravitazionale. Nulla dicevamo, a parte la radiazione di Hawking: un flusso di particelle che si originano a coppie (una particella e una anti-particella) al confine del cosiddetto orizzonte degli eventi (il punto di non ritorno oltre il quale nulla può scappare all’attrazione del buco nero), di cui una verrebbe catturata dal buco nero, mentre l’altra riuscirebbe a sfuggire alla sua attrazione gravitazionale.

Si tratta ovviamente di un fenomeno fisico estremamente complesso, che venne postulato da Hawking come conseguenza dell’interazione tra alcuni principi della fisica quantistica e la quelli della relatività generale di Einstein. Quello che ci interessa comunque è che stando ai suoi calcoli i buchi neri dovrebbero emettere una debole “radiazione termica”, un flusso di particelle di cui fino ad oggi nessuno è riuscito però a confermare l’esistenza sperimentalmente.

Per cercare di replicare il fenomeno in laboratorio, i ricercatori israeliani avevano bisogno per prima cosa di un buco nero. Non potendone creare uno autentico, hanno optato per un modello che ne ricrea le caratteristiche utilizzando le onde sonore, o meglio i fononi, che per le onde sonore sono l’equivalente quantistico di quello che sono i fotoni per le radiazioni luminose. Il modello da loro realizzato sfrutta un condensato di Bose-Einstein, ovvero un gruppo di atomi che a temperature prossime allo zero esibisce particolari effetti quantistici su scala macroscopica, e che accelerato grazie ad un raggio laser fino a superare la velocità del suono produce due orizzonti degli eventi, punti oltre cui le vibrazioni sonore non riescono ad uscire.

Studiando questo modello per cinque anni, i ricercatori sono riusciti quindi ad osservare quello che speravano: ovvero una coppia di fononi che si forma sull’orizzonte degli eventi, uno dei quali viene intrappolato all’interno del buco nero acustico, mentre l’altro scappa alla sua attrazione. Secondo il team israeliano, questi risultati confermano la correttezza delle previsioni di Hawking. “I risultati confermano che le idee di Hawking funzionano: i buchi neri dovrebbero produrre realmente le radiazioni di Hawking”, ha commentato sulle pagine del New Scientist Jeff Steinhauer, ricercatore del Technion-Israel Institute of Technology che guida il progetto.

Altri esperti però invitano alla cautela, e pur riconoscendo che il risultato del nuovo studio rappresenta quanto di più vicino ad una dimostrazione dell’esistenza delle radiazioni di Hawking sia stato mai realizzato, ricordando che dimostrare che l’effetto avviene in un buco nero acustico non può dare la certezza che lo stesso avvenga anche in un buco nero tradizionale.

Via Wired.it

CRedits immagine: Terry Presley/Flickr

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

3 giorni fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

6 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

1 settimana fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

2 settimane fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

2 settimane fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più