La tecnologia italiana conquista le pagine di Science con la nanomacchina più forte del mondo: un sistema di molecole con un diametro di 3,5 nanometri (milionesimi di millimetro), mille volte più piccolo di una cellula umana, capace di compiere movimenti e operazioni in modo controllato. Realizzata dai ricercatori del Dipartimento di chimica “G. Ciamician” dell’Università di Bologna insieme a colleghi dell’Università di Los Angeles, la macchina si chiama Nanospider e riesce a sollevare 3mila miliardi di volte il suo peso, come se un essere umano potesse sollevare un’intera montagna. E proprio grazie a questa capacità potrà essere sfruttata in futuro per trasportare le molecole medicinali all’interno dell’organismo, aiutandole quindi a superare la membrana cellulare. Il “nano ragno” ha infatti zampette che assomigliano alle dita di una mano con cui può afferrare le molecole per poi, grazie a una piattaforma che si muove come un ascensore, trasportarle dall’alto verso il basso e viceversa. La tecnologia alla base della nanomacchina sarà sfruttata nell’attività di ricerca industriale condotta da Nanofaber, laboratorio a rete per le nanotecnologie promosso da Aster, il consorzio regionale per lo sviluppo tecnologico dell’Emilia Romagna. (l.g.)