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Rapporto Osmed, quanti farmaci consumiamo?

26,3 miliardi di euro, tre quarti dei quali rimborsati dal Sistema sanitario nazionale. 30 confezioni di medicinali acquistate in media da ciascun italiano ogni anno, per un totale di 1,8 miliardi. Sono le cifre del mercato farmaceutico totale nel 2011. Un bilancio complessivo, quello fotografato dal rapporto dell’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (Osmed) sull’uso dei farmaci per il 2011, che vede l’Italia come un paese in cui cala la spesa farmaceutica ma aumentano i consumi, diversi da regione a regione. A renderlo noto è l’Aifa che ha diffuso oggi i dati.

Entrando nel merito dei numeri, l’Agenzia rende noto che la spesa territoriale a carico del Ssn esclusa la distribuzione diretta e per conto, nel 2011 è diminuita del 4,6%, soprattutto a causa del calo dei prezzi, assestandosi intorno ai 12.387 milioni di euro (6.346 è invece stata quella privata). Di contro il consumo stesso dei farmaci di classe A a carico del Ssn risulta in lieve aumento: + 0,7 % nelle prescrizioni, salite dalle 956 dosi giornaliere ogni mille abitanti del 2010 alle 963 del 2011 (in linea col il trend sul lungo periodo: nel 2001 eravamo a 580). Valore mediato su tutto il territorio italiano, dove però i consumi sono tutt’altro che omogenei, con limiti massimi e minimi rispettivamente di 1086,2 dosi in Sicilia e 729,1 nella provincia autonoma di Bolzano.

Farmaci cui gli italiani ricorrono soprattutto per curare, nell’ordine, malattie cardiovascolari, patologie gastrointestinali e del metabolismo, e del sangue. Si evidenzia inoltre un aumento anche per quel che riguarda i medicinali antidepressivi: +1,2% nel 2011 rispetto all’anno precedente, con Toscana, Liguria e Bolzano come le regioni che ne consumano di più, meno invece in Campania Basilicata e Puglia. Le differenze territoriali nel consumo di farmaci si evidenziano anche per la categoria degli antidiabetici, cui ricorrono soprattutto Sicilia, Calabria e Abruzzo, mentre a guidare il consumo di antibiotici – il cui consumo improprio, vale a dire per infezioni virali anziché batteriche, è sceso del 3,8% nel 2011 – sono Campania, Puglia e ancora Sicilia.

Lasciati da parte numeri e categorie di farmaci, il rapporto Osmed traccia una fotografia anche delle classi che più ricorrono ai medicinali. Ecco allora che emerge come in genere le donne ricorrano più degli uomini alle prescrizioni (8 su 10, contro 7 su 10), come spiega Luca Pani, Direttore Generale dell’Aifa:  “Le donne mostrano livelli di esposizione al farmaco più elevati rispetto agli uomini in quasi tutte le fasce di età, sia in termini di consumo sia in termini di prevalenza d’uso (la percentuale di assistibili che hanno ricevuto almeno una prescrizione nel corso dell’anno). Le categorie per cui si riscontrano le principali differenze tra i due sessi, con un maggiore consumo tra le donne, sono i farmaci per il sistema nervoso centrale (in particolare gli antidepressivi), i farmaci del sangue e i farmaci dell’apparato muscolo-scheletrico (bifosfonati)”. Solo più avanti negli anni, tra i 65 e i  75 anni, gli uomini consumano più delle donne, sebbene gli anziani in generale siano la fascia che più ricorre ai farmaci (raggiungendo percentuali prossime al 100%). Alti consumi si riscontrano però anche tra i bambini, dove 8 su 10 ogni anno ricevono almeno una prescrizione.

Capitolo a parte è quello che traccia la salute degli immigrati, che in genere consumano e spendono meno degli italiani per i farmaci, ma ricorrerebbero di più ad antidiabetici, gastroprotettivi e antiinfiammatori, meno ad antibiotici, farmaci contro l’asma e antidepressivi.

Credit immagine a aurelio.asiain / Flickr

via wired.it

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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