Categorie: AmbienteSocietà

Fukushima: non solo tsunami, anche errore umano

Si è trattato di negligenza e mancanza di comunicazione tra le parti interessate. È questa la conclusione dell’inchiesta della Fukushima Nuclear Accident Independent Investigation Commission, istituita dal governo giapponese, che per sei mesi ha indagato sull’incidente nucleare dell’11 marzo 2011. La relazione conclusiva della commissione fa chiarezza su cosa sia davvero successo dopo il terremoto e lo tsunami che colpirono la costa giapponese poco più di un anno fa, e su come sia stata gestita la crisi da parte delle autorità e del gestore dell’impianto, Tepco (Tokyo electric power company).

Dopo aver intervistato più di mille persone e aver ascoltato oltre 900 ore di registrazioni, i commissari hanno stabilito che sebbene l’incidente sia stato innescato da eventi naturali imprevedibili, le misure di sicurezza dell’impianto non erano adatte a garantire una risposta adeguata in situazioni di emergenza. Già il mese scorso un rappresentante di Tepco aveva ammesso alla Cnn che l’impianto non era attrezzato per rispondere a un disastro nucleare di quelle dimensioni.

Secondo il rapporto, la principale responsabilità del governo, dell’autorità di regolamentazione Nisa (Nuclear and Industrial Security Agency) e della Tepco è stata quella di non intervenire in tempo per migliorare le misure di sicurezza dell’impianto e garantire la protezione dei cittadini. La situazione è stata ulteriormente peggiorata dai problemi di comunicazione tra le parti interessate e la conseguente mancanza di coordinamento delle risposte dopo il disastro.

Le misure di emergenza degli impianti nucleari giapponesi non sono sufficienti a garantire la sicurezza dei cittadini – conclude la commissione – ed è necessaria una trasformazione profonda del sistema. Questi cambiamenti radicali che partono dalla necessità di adeguarsi agli standard di sicurezza internazionali si articolano in sette punti fondamentali elencati in dettaglio nel rapporto tra cui la riforma delle leggi sull’uso dell’energia nucleare e la creazione di sistemi di monitoraggio continui da parte di organismi indipendenti.

Maria Antonietta Cerone

Il sogno di una ragazzina, la realtà di un'adulta Quando si guarda il mondo con gli occhi di una ragazzina ingenua, le possibilità sembrano infinite. Il sogno di Maria Antonietta era quello di diventare una scienziata famosa e di migliorare il mondo. Il mondo, però, non sembrava capire il suo lavoro e le sue idee. Per superare questa inabilità a capire a farsi capire, Maria Antonietta ha deciso di intraprendere una nuova strada che le permetta di spiegare e condividere il suo sogno.

Articoli recenti

Una modifica al paradosso di Schrödinger per conciliare quantistica e relatività

Un gruppo di fisici dell’Università di Trieste (e di altri istituti) ha proposto una sorta…

18 ore fa

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

5 giorni fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

1 settimana fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

2 settimane fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

2 settimane fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più