Reale e virtuale: stesso rischio

Adescamenti, molestie, bullismo ed esposizione a contenuti illegali. Il pericolo cui sono esposti i più giovani navigando in Internet e frequentando i social network non è diverso da rischi e minacce che si presentano quotidianamente nel mondo reale. E i ragazzi già vittime a scuola o nella società si confermano i più a rischio anche in Rete. Dove, comunque, nessun tipo di sistema di sicurezza sembra fare la differenza. Queste le conclusioni della ricerca condotta dall’Internet Safety Technical Task Force, organizzazione che comprende organizzazioni no profit, accademici, aziende del settore informatico, in collaborazione con il Berkman Center for Internet and Society della Harvard University. L’indagine nasce dall’allarme lanciato lo scorso anno dai gestori del network sociale MySpace: tra i loro iscritti erano stati identificati ben 29mila molestatori, regolarmente registrati.

I minori non sono tutti a rischio nella stessa misura: quelli che agiscono senza prudenza o che hanno difficoltà nelle relazioni sociali sono più in pericolo. Il profilo psicologico e le dinamiche familiari, piuttosto che l’uso di una determinata tecnologia (sms, Internet…), restano i migliori predittori del rischio.

I ricercatori hanno analizzato 40 sistemi di sicurezza, compresi programmi di identificazione e verifica dell’età anagrafica come CheckMyAge.com, sistemi di filtro e software di blocco. “Queste nuove tecnologie, però, non risolvono il problema”, spiega John Palfrey della Harvard University, coautore della ricerca. Si tratta infatti di sistemi efficaci solo se gli utenti scelgono di utilizzarli ogni volta che si collegano alla Rete. Ogni navigatore, inoltre, non può sapere con certezza quanti anni abbia realmente una persona che conosce online – a meno che non l’altro usi un analogo sistema di verifica dell’età.

Alcune misure di sicurezza vengono attuate dagli stessi social networks. MySpace, per esempio, verifica l’identità dei propri utenti: se corrispondono a quelli presenti nelle liste di molestatori virtuali già schedati, procede con la cancellazione dell’account. Gli adulti, inoltre, non possono più cambiare l’età che hanno inizialmente indicato, in modo da non poter fingersi ragazzi. Misure che stanno spingendo altri network sociali a seguire la stessa strada. (e.r.)

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