Categorie: Fisica e Matematica

Record per il teletrasporto quantistico

Un team di ricercatori del National Institute of Standards and Technology (Nist) è riuscito a teletrasportare le informazioni quantistiche contenute nei fotoni per più di 100 km su fibra ottica, superando di ben quattro volte il precedente record.  Da non confondere con la fantascientifica tecnologia vista in Star Trek, per teletrasporto quantistico si intende il trasferimento a distanza di tutte le informazioni contenute in un fotone, ovvero una particella di luce.

Lo studio, pubblicato su Optica, ha confermato che la trasmissione quantistica è possibile su lunghe distanze, e la capacità di effettuarla tramite fibre ottiche convenzionali potrà offrire una maggiore flessibilità per la progettazione di reti per le telecomunicazioni. Il teletrasporto è infatti utile per la computazione e la crittografia quantistiche, applicazioni della meccanica quantistica che permettono di trattare le informazioni e trasferirle in maniera sicura.

Fino ad ora il problema di questo tipo di tecnica era dovuto alla perdita di dati durante la trasmissione su fibra ottica: “Soltanto l’1% dei fotoni riesce a completare il percorso di 100 km”- afferma Marty Stevens del Nist: “Non avremmo mai potuto condurre l’esperimento senza i nostri nuovi rivelatori, che sono in grado di misurare un segnale così incredibilmente debole”. Questi rivelatori di ultima generazione sono costituiti da nanofili di siliciuro di molibdeno, un superconduttore, e sono in grado di registrare più dell’80% dei fotoni in arrivo con una risoluzione temporale di un nanosecondo. Tramite la tecnologia creata dagli scienziati del Nist potrebbe quindi essere possibile sviluppare in futuro un “Internet quantistico”, ovvero una rete che permetta di trasportare le informazioni in modo sicuro e superveloce da una parte all’altra del globo sfruttando le leggi della meccanica quantistica.

Riferimenti: Optica

Credits infografica: CONTENT BY MARTIN STEVENS/NIST, DESIGN BY KELLY IRVINE/NIST

Credits immagine: John Chapman/Flickr CC

 

 

 

 

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

Articoli recenti

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

3 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

6 giorni fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

1 settimana fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

1 settimana fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

1 settimana fa

Leptospirosi: perché crescono i casi a New York?

Mai così tanti casi di leptospirosi in un anno dal 2001: a contribuire all’aumento delle…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più