Relazione senza sorprese

Tredici centri di procreazione medicalmente assistita in più rispetto all’ultimo censimento effettuato dall’Istituto Superiore di Sanità nel marzo 2004: 327 contro i 314 del 2004. Solo l’ Umbria è in controtendenza perchè l’unico centro autorizzato è stato chiuso. Questi i pochi dati emersi dalla relazione del Ministero della Salute, prevista dalla legge 40 a un anno dalla sua entrata in vigore e finalmente presentata su sollecitazione di Tiziana Valpiana, deputata del Prc. La relazione, depositata in Parlamento il 30 giugno scorso, non aggiunge nulla di nuovo a quanto già noto sull’attività dei centri. Nuovi dati, importanti anche da un punto di vista epidemiologico, non sono infatti ancora disponibili perché non è ancora stato compilato il Registro nazionale delle strutture autorizzate a effettuare la PMA, degli embrioni formati e dei nati previsto dalla legge 40. Visto che non si è adempiuto agli obblighi di legge, ha notato Marco Cappato, segretario dell’Associazione Luca Coscioni, la relazione è dunque solo una appendice informativa sulle normative fino a oggi emanate. Tra queste, il decreto ministeriale del 4 agosto 2004 ricorda che gli embrioni che risultassero abbandonati nei centri di PMA saranno trasferiti alla Biobanca Nazionale presso l’Ospedale Maggiore di Milano che riceverà 400.000 euro per effettuare studi e ricerche sulle tecniche di crioconservazione dei gameti e degli embrioni orfani. Tuttavia, ancora non è chiaro né come né quando gli embrioni “orfani” saranno trasportati da tutti i centri italiani a Milano. Sarà, infatti, compito dell’Istituto Superiore di Sanità provvedere al censimento e alla verifica dei centri, nonché all’attivazione della struttura stessa dell’Ospedale Maggiore. (Mo.S.)

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