Robot a portata di mouse

La possibilità di collegare robot a Internet offre molti vantaggi, tra cui quello di tele-operare robot in ambiente remoto rimanendo comodamente a lavorare nei propri laboratori. Per questo da alcuni anni gli ambienti specialistici si stanno occupando dei web-robot, o robot tele-operati via rete, che rappresentano un’estensione recente del concetto di tele-robot, cioè robot guidato a distanza. Nella Robotica via Internet, il Web viene impiegato come infrastruttura di comunicazione per la tele-operazione e, in termini di banda e di affidabilità, la velocità di sviluppo nel campo delle reti ha fatto sì che i robot sul Web abbiano rapidamente catturato l’attenzione dei ricercatori. Anche in Italia si lavora su questo fronte. L’Istituto per l’automazione navale del Cnr di Genova (Cnr-Ian) ha presentato allo Smau, la fiera milanese dell’hi-tech conclusasi la scorsa settimana, un esperimento di Robotica via Internet. E’ la simulazione del Progetto e-Robot che sarà realizzato a dicembre in Antartide, nel corso della XVII Spedizione Italiana del Pnra, il Programma nazionale di ricerche in Antartide. Galileo ha chiesto a Gianmarco Veruggio, responsabile del Robotlab, di spiegare di che cosa si tratta.

Dottor Veruggio, in cosa è consistito l’esperimento presentato allo Smau?

“A Milano abbiamo collegato la nostra stazione Internet a un robot virtuale che sta ‘girando’ a Genova nel Mondo Sottomarino Virtuale del Robotlab. E’ una replica di Romeo, il robot che sarà impiegato in Antartide e che ora sta navigando verso la Nuova Zelanda. L’unica differenza tra l’essere collegati al robot vero o a quello virtuale sta nel fatto che il primo trasmette immagini vere, riprese sul fondo del mare, mentre il secondo trasmette immagini sintetizzate dal calcolatore”.

Ci parli di Romeo.

“E’ il nostro ultimo prototipo di robot sottomarino e può essere definito come un Meccano per fare ricerca nel settore della Robotica, montando elementi reali ed elementi virtuali. Nel 1996 lo avevo annunciato come ‘Romeo, a test bed for the Virtual Lab’, ossia un banco di prova per un laboratorio virtuale. Questo perché il robot è in realtà l’elemento centrale di un sistema abbastanza complesso, basato su una rete locale di calcolatori collegata alla rete del nostro laboratorio. Grazie a Internet, poi, il nostro esperimento diventa accessibile al tele-lavoro di altri laboratori creando un laboratorio virtuale, senza confini territoriali. Inoltre Romeo viene continuamente sviluppato in parallelo al suo ambiente, un mondo simulato in cui vive la replica virtuale di Romeo, che permette di lavorare su più moduli e provare facilmente in simulazione le nuove idee, prima di sperimentarle nella realtà. L’obiettivo di questo progetto non era quindi solo quello di realizzare una specifica applicazione sottomarina, ma anche di sviluppare un metodo di lavoro con cui sviluppare Robotica avanzata”.

Come si manovra un e-robot?

“Per consentire sia il controllo remoto del robot da parte degli utenti-pilota, sia la fruizione dell’attività del robot da parte degli utenti-osservatore, sono state realizzate, mediante applet Java, varie interfacce operatore per il pilotaggio di Romeo, utilizzabili dall’utenza generale di Internet mediante un comune Web browser”.

La Rete è quindi molto importante nel vostro lavoro?“Ormai è assolutamente fondamentale, non solo per lo svolgimento quotidiano delle nostre attività, ma anche per le prospettive che apre nel modo stesso di concepire i robot e il loro futuro ruolo nella società. Infatti la Rete consentirà sviluppi non solo dal punto di vista operativo, permettendo di telecontrollare i robot attraverso Internet, ma anche sotto l’aspetto tecnico e culturale. Da questo punto di vista quando parlo di e-Robotics, intendo la possibilità di collegare fra loro in rete un certo numero di robot che potranno così svolgere attività più complesse. Pensiamo, per esempio, a vere e proprie squadre di macchine, collegate fra loro, che operano in modo coordinato e cooperativo. Il fatto stesso che ogni robot condivida le informazioni degli altri lo rende più intelligente. Se poi le singole intelligenze sono effettivamente interconnesse, ed eventualmente integrate da altri moduli di intelligenza sparsi per la rete a formare una sorta di intelligenza connettiva si avrà una sorta di ‘super-robot’ in cui i singoli componenti fisici non sono necessariamente collegati fra di loro”.

Qual è lo scopo della missione in Antartide?

“Lo scopo è duplice, scientifico e tecnologico. Quello scientifico prevede l’esecuzione di missioni di esplorazione e di analisi dell’ambiente sottomarino subglaciale a Baia Terra Nova, utilizzando il robot Romeo, già impiegato nel corso della XIII Spedizione 1997-98. Quello tecnologico è basato sul Progetto e-Robot, ottenuto collegando la stazione di controllo di Romeo a Internet per realizzare esperimenti di tele-robotica. Il collegamento del campo remoto con l’Italia verrà realizzato in collaborazione con il Servizio Reti di Comunicazione del Cnr, tramite collegamento satellitare Inmarsat. Per trasmettere tutti i dati sarà necessario impiegare 3 canali a 64Kbps e un sofisticato sistema di compressione e codifica di dati e immagini che consentirà di pilotare il robot dall’Italia in tempo reale e vedere in diretta sia le immagini dell’azione al campo che le immagini riprese dal robot negli abissi.

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