Una ricerca, realizzata da un gruppo di scienziati dell’Università di Bonn (Germania), svolta in collaborazione con i colleghi di Berlino e Ginevra, ha dimostrato l’esistenza (finora solo ipotizzata) di vortici destrorsi e sinistrorsi di atomi magnetizzati. Il fenomeno, spiegato su Nature, porta il nome inglese di ‘ferrotoroidicity’ e potrebbe essere alla base, tra le altre cose, di una nuova generazioni di hard disk.
Un vortice magnetico può essere immaginato come una ‘rotatoria’ per atomi. Queste particelle si muovono infatti seguendo un immaginario anello intorno a piccolissime calamite. La direzione di questa rotatoria non è obbligata, ma può cambiare a seconda dell’orientamento dei poli magnetici: quando i poli puntano tutti in senso orario il vortice di atomi si muove verso destra, se puntano in senso antiorario, gira verso sinistra.
“L’esistenza di un sistema atomico circolare di questo tipo era stato ipotizzato già da molti anni” spiega il fisico Manfred Fiebig a capo della ricerca. “In questo studio sul fosfato di litio e cobalto, siamo riusciti per la prima volta a osservarlo direttamente, e grazie a laser ottici ne abbiamo determinato la direzione”.
La scoperta è estremamente interessante come punto di partenza per la ricerca di base e applicativa. I vortici magnetici potrebbero infatti essere sfruttati per immagazzinare informazioni: nel linguaggio binario, il traffico della rotatoria atomica verso destra potrebbe rappresentare il numero binario “0”, e quello verso sinistra l’“1”. I futuristici hard disk risolverebbero una serie di problematiche tipiche di quelli attualmente in uso, come il rischio di sovrascrittura delle informazioni. (m.r.)
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