UN LAVORO di quattro anni su uno dei disturbi psicotici tra i più complessi e i meno compresi: la schizofrenia. È quello del CommonMind Consortium, un gruppo di ricerca composto da studiosi appartenenti a nove istituzioni di quattro paesi diversi, tra cui il Centro per la Biologia integrata (Cibio) di Trento. Obiettivo: decifrare i meccanismi molecolari della malattia e aprire nuove prospettive di cura. Ora, scrivono i ricercatori su Nature, abbiamo compiuto la prima tappa verso l’identificazione di alcuni geni che sembrano in grado di indurre, in sistemi modello, dei deficit simili a quelli trovati nei tessuti di pazienti schizofrenici.
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