Ecco cinque notizie che raccontano la scienza in questa settimana selezionate dalla redazione di Galileo:
Dopo la prima foto di un buco nero dello scorso aprile 2019, oggi dalla Nasa arriva una nuova simulazione spettacolare – qui sopra – di com’è fatto questo misterioso oggetto celeste. Al centro l’ombra del buco nero e intorno la materia che gira cadendovi dentro.
Ciò che permette la formazione della doppia elica così come siamo abituati a visualizzarla e che tiene insieme i due filamenti è l’acqua. E non i legami idrogeno, contrariamente a quanto noto finora.
A differenza di quanto si possa pensare, consumare una dose contenuta di frutta secca ogni giorno riduce il rischio di accumulare peso sul lungo termine e di sviluppare obesità.
Questa l’ipotesi di un team della Sissa, dell’Infn e del Cern. L’idea è che la materia oscura sia composta da buchi neri primordiali, quelli che si sono formati subito dopo il Big Bang. Ecco perché.
I sapiens di 40 mila anni fa erano già abili cacciatori, ben prima di quanto creduto finora. Proprio per questo, probabilmente, riuscirono a predominare sui Neanderthal. Lo racconta uno studio dell’Università di Bologna su Nature Ecology & Evolution.
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