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Uno scienziato inglese crede di aver trovato le prove della vita su Marte

C’è – o meglio c’è stata – vita su Marte. Un annuncio che suona come una vera e propria bomba. Ma che non viene dalla Nasané dalle altre agenzie spaziali che da tempo stanno studiando da vicinissimo il pianeta rosso. A sostenerlo è Barry DiGregorio, scienziato alla University of Buckingham specializzato in icnologia, ovvero la branca della paleontologia e della biologia che si occupa dello studio delle tracce lasciate dagli organismi animali su rocce o altri sedimenti. DiGregorio, in particolare, ha esaminato in dettaglio alcune delle foto scattate da Curiosity, il rover della Nasa che da quasi sei anni scorrazza sul suolo marziano (nonostante la missione fosse stata originariamente pianificata per durare al più due anni), e sostiene di avere ravvisato, su diverse rocce, tracce di fossilimolto simili a quelli – terrestri – del periodo dell’Ordoviciano, più o meno 450 milioni di anni fa. Tracce che, continua DiGregorio, potrebbero essere le prove che, in passato, Marte sia stato abitato da creature animali.

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Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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