Scoperta la prima tomba di Alexander Nevskij

Quel sepolcro ormai vuoto ha accolto per primo le spoglie di Alexander Nevskij, il granduca vittorioso su Svedesi e cavalieri teutonici, divenuto uno dei più importanti santi della chiesa russa. E già da alcuni giorni qualcuno vi porta dei fiori. Oleg Ioanissian del Museo Hermitage, direttore degli scavi che hanno recentemente portato alla luce le fondamenta della cattedrale della Natività della Madre di Dio a Vladimir, abbattuta come molte altre da Stalin, non ha dubbi. Anche se non si distingue più dalle altre venti tombe che decoravano il pavimento della grande cattedrale in una delle città più importanti della Russia medievale, sede del granducato per quasi duecento anni, è assolutamente certo che quella sia stata la tomba di Nevskij. Lo dicono chiaramente i documenti del sei e settecento, e i dati archeologici lo confermano. Ora le reliquie del santo sono a San Pietroburgo, ma vi furono trasportate solo nel ‘700 da Pietro il Grande, quando questi fondò la città. Gli scavi a Vladimir fanno parte di un vasto progetto di ricerca che dal 1996 vede coinvolti i geofisici italiani della Fondazione Lerici a fianco delle maggiori istituzioni scientifiche russe per una ricerca con metodi non distruttivi delle testimonianze più importanti della Rus’ medievale, che ha già portato all’individuazione di mura, chiese e palazzi nel sottosuolo di Mosca e delle città dell’Anello d’Oro. (c.d.m.)

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