Largo appena dieci centimetri, è tra i fossili marini più vecchi al mondo: circa 550 milioni di anni. Il ritrovamento, annunciato sulla rivista Science, è avvenuto nella Namibia meridionale da parte di un team di ricercatori condotto da Rachel Wood dello Schlumberger Cambridge Research. La scoperta getta luce su quella fase dell’evoluzione quando gli organismi multicellulari cominciavano a sviluppare uno “scheletro”. La Namapoikia reitogensis, questo il suo nome scientifico, era infatti una creatura dal guscio duro, e i resti mostrano una struttura molto più complessa di quelle dei fossili rinvenuti in passato, composta di numerosi tubuli ciascuno dal diametro di pochi millimetri. La creatura viveva probabilmente in profonde fessure scavate negli scogli, ma purtroppo la sua natura primitiva rende impossibile capire se si tratta di un corallo o di una spugna. Queste caratteristiche erano state finora osservate in fossili più “giovani” di ben 15 milioni di anni. (e.g.)
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