Scoperto l’interruttore delle cellule killer

Sono gli “aiutanti T”, o “helper T cells” ad attivare il sistema immunitario in caso di infezione virale o di degenerazione tumorale. Lo ha dimostrato, con uno studio pubblicato su Nature Immunology, un team di ricercatori americani guidati da Robert Darnell, direttore del laboratorio di neuro-oncologia molecolare della Rockefeller University (New York). Le cellule helper T sono linfociti specializzati che, come veri e propri interruttori, accendono e spengono altri linfociti detti “killer T”. Una volta attivati, i killer sono in grado di distruggere le cellule infettate e quelle cancerose. Fino questo momento si pensava che le cellule killer venissero attivate e disattivate da segnali inviati da altre cellule, le cellule dendritiche. A seconda dello stato di maturazione dei dendriti, il segnale per i killer era “acceso” o “spento”. Ora il gruppo di Darnell aggiunge una tessera al puzzle, dimostrando che la presenza degli helper, senza i quali il segnale delle cellule dendritiche diventa inutile, è indispensabile per l’attivazione della reazione immunitaria. In questo modo la risposta delle cellule killer agli agenti patogeni può essere molto più precisa e mirata. “Abbiamo dimostrato”, spiega Darnell “l’esistenza di un nuovo meccanismo di regolazione del sistema immunitario. Questo suggerisce un approccio terapeutico innovativo per le malattie autoimmuni e per i trattamenti post-trapianto.” Aver scoperto l’interruttore delle cellule killer può aiutare i ricercatori a manipolare il meccanismo che “accende” e “spegne” il sistema immunitario, con l’obiettivo finale di curare non solo le malattie autoimmuni, ma anche i tumori e l’Aids. (f.n.)

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