“Scusate se abbiamo inventato il computer”

    Non una parola ceriomoniosa, ma una lista di 25 scuse. Così Leo Daiuto, vicepresidente della Unisys, la compagnia che lanciò il primo esemplare di computer commerciale si è presentato alla platea riunita per celebrare il cinquantenario di quella data. “Abbiamo cambiato la vita di molti”, ha proseguito Daiuto “ma abbiamo anche introdotto una serie di inconvenienze e disagi”. Quel computer si chiamava Univac 1 (Universal Automatic Computer), aveva le dimensioni di un garage a un solo posto macchina ed era formato da 5000 tubi altamente infiammabili. Il primo a farne uso fu il Census Bureau statunitense e presto se ne avvalsero anche i grandi dell’industria, come la General Electric. Un anno dopo, quando l’Univac 1 stabilì la schiacciante maggioranza di Eisenhower alle presidenziali, nessuno volle credergli. Il merito del calcolatore venne riconosciuto solo dopo che i voti furono manualmente contati. Ecco alcune delle scuse che il vicepresidente ha elencato davanti alla platea: “ci scusiamo se oramai nessuno è in grado di lavorare per più di 10 minuti senza che venga interrotto da una barzelletta elettronica o da una catena di Sant’Antonio, per tutti coloro che non sono più in grado di andare in vacanza senza venir raggiunti elettronicamente dal proprio capo, per aver interrotto la tradizione della lettura del quotidiano preferito davanti al cappuccino la mattina, perché il quotidiano è già datato rispetto alle news on-line, ci scusiamo per aver creato parole quali ‘e-business’ e ‘dotcomers’” e così via fino a contarne 25. (e.g.)

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